Tutti uomini nella giunta comunale di Mondolfo in provincia di Pesaro Urbino. Una discriminazione (che viola lo statuto comunale e il dettato costituzionale) che non è sfuggita ad un gruppo di consiglieri dell’opposizione, che si sono rivolti al Tar delle Marche. L’udienza si terrà il 12 gennaio prossimo. Secondo Carlo Diotallevi, Francesco Bassotti, Tonino De Angelis, Nicola Barbieri, il sindaco Pietro cavallo, sostenuto da una maggioranza di centro sinistra, “non ha nominato nessun Assessore donna e questa è una cosa politicamente e giuridicamente gravissima in quanto viola sia lo Statuto comunale (art. 31) che il principio di pari opportunità sancito dalla Costituzione Italiana (art. 51)”. Per i quattro consiglieri comunali, il sindaco non ha voluto nominare donne “perché questo avrebbe scombinato tutti i piani e gli accordi di palazzo pre-elettorali”. E – a loro giudizio – per motivare al giudice amministrativo la decisione, la giunta ha recentemente adottato “un nuovo provvedimento che, se possibile, è più grave del primo”, in cui il sindaco sostiene di non avere effettuato “una nuova ricognizione da cui però non sarebbe emersa “ancora una volta la possibilità di individuare nominativi di una donna disponibile a tale incarico”, mentre due potenziale candidate si sarebbero dette “indisponibili per motivi personali”. “Tutto questo è scandaloso e offensivo nei confronti delle donne e di chi in questo momento di crisi si trova senza occupazione – tuonano i consiglieri di opposizione -. Ma come, su oltre 12.000 abitanti di cui almeno la metà donne, il sindaco afferma di non essere riuscito a trovare nessuna donna disponibile a fare l’assessore e ne interpella solamente due vicine a lui e ad alla sua maggioranza?”