Bisognerà aspettare il prossimo 24 novembre per sapere se il giudice accoglierà la richiesta di proscioglimento da ogni accusa avanzata dal legale di Roberto Giannoni, dirigente del Comune di Civitanova, a processo perché accusato di turbativa d’asta. Giannoni era stato rinviato a giudizio al termine delle indagini sulla questione dei cantiere navali Anconetani, effettuate dalla Procura di Macerata. Secondo l’accusa, Giannoni avrebbe avviato procedimenti amministrativi atti ad intralciare due gare di pubblico incanto del giugno e settembre 2010 andate deserte, bandite dal curatore fallimentare per la vendita oltre che delle attrezzature anche di un capannone sito nel porto. La concessione demaniale del capannone era scaduta e il dirigente comunale aveva emesso una procedura di sgombero del cantiere per poter tornare in possesso della concessione e poterla così riassegnarla. Fatto questo che ha visto l’opposizione della curatela fallimentare che ha presentato un ricorso al Tar chiedendo la sospensiva. Sia il Tar che poi il Consiglio di Stato hanno emesso una sentenza favorevole a palazzo Sforza, ma la Procura ha deciso di aprire un fascicolo sulla vicenda, rinviando a giudizio Giannoni. Il legale del dirigente comunale -le cui spese legali sono a carico dell’amministrazione comunale- si dice tranquillo e convinto che l’ipotesi accusatoria sarà smentita dalla copiosa documentazione consegnata al giudice.