Oggi facciamo un gioco: andate su Google Maps e cercate le zone residenziali che preferite della città. Troverete verde, strade di campagna, villette, piscine. Tante piscine. Insospettabili piscine. Di tutte le forme, quadrate, rettangolari, circolari, una addirittura composta da varie insenature, a mò di “terme”. Ben quattro nel raggio di 250metri. Nessun problema. Ci troviamo di fronte ad una città benestante, con abitazioni di pregio e signorili. Sicuramente sì. Il problema è che ciò che viene considerato signorile dall’opinione pubblica non lo è per il catasto. Quelle ville sfarzose, palladiane, invidiabili per l’ente statale sono civili abitazioni. Nei casi più “onesti” di categoria A2, molti in categoria A3, ovvero abitazioni di tipo economico. Alzo gli occhi dal pc: sono seduto nel mio studiolo, non vedo finiture di pregio, non ho piscine, non ho verde intorno, al massimo una piantina grassa che non innaffio più. Praticamente casa mia, un appartamento e la villa che vedo su Google Maps per il catasto sono identiche. C’è dell’ironia un po’ beffarda se penso che il “piscina munito” pagherà la stessa Imu che pagherò io. Lui però si lamenterà dell’esborso prendendo il sole a bordo vasca con Moët & Chandon e facendo il “moralista”, io più probabilmente ricomincerò a parlare con la piantina grassa lamentando che lo Stato ha aumentato l’Iva, la Tares e l’Imu. E chissà se l’arbusto ormai rinsecchito saprà fornire risposte in merito alla diseguaglianza sociale e sul perchè viviamo in un Paese che non è in grado di incrociare i dati dell’Agenzia delle Entrate con quelli del Catasto. Perchè a me balza subito agli occhi che ci siano alcuni “furbetti” dell’Imu come sono stati definiti sui media nazionali. Io invece li chiamo evasori. Anzi, questi signori nelle loro belle case stanno danneggiando un mio diritto. Stanno “rubando” anche in casa mia perchè con il gettito che dovrebbero versare e non versano io pagherò di più asili, mense, manutenzioni stradali, illuminazione pubblica. E’ vero che una parte degli inquilini hanno ereditato quell’immobile magari dai genitori e sono genuinamente inconsapevoli del proprio accatastamento. Ma la situazione va sanata, specie in un momento così delicato dove siamo tutti con l’acqua alla gola, e non perché stiamo facendo il bagno in piscina.