Sabato 30 novembre, presso l’agriturismo della Fattoria Sociale Montepacini, si è celebrato un evento carico di memoria e significato: il cinquantesimo anniversario di “Fare Comunicazione – 1974-2024”. L’iniziativa si inserisce nella rassegna “Memoria del futuro. Il passato davanti a noi”, dedicata a preservare e valorizzare il ricordo di figure e manifestazioni che hanno segnato il territorio, ma rischiano di essere dimenticate.
“Fare Comunicazione”, nato su impulso dell’allora sindaco di Fermo, Annio Giostra, rappresentò nel 1974 un evento straordinario per concezione e partecipazione. Giostra, uomo di grande cultura, coinvolse Italo Moscati, una delle figure di spicco del rinnovamento culturale italiano, che accettò ponendo due condizioni: l’evento non doveva essere “paracadutato” dall’esterno e non doveva trasformarsi in una competizione. Il progetto prese forma grazie al contributo di Luigi Maria Musati, che guidò l’organizzazione coinvolgendo oltre cento volontari e adottando una formula innovativa che “fece entrare la città” nell’evento stesso.
Una formula rivoluzionaria
“Fare Comunicazione” non era il classico festival, ma un happening culturale in cui la comunità giocava un ruolo centrale. Fu Moscati a scegliere il nome e a delineare il programma, articolato su quattro tematiche: Teatro, Animazione, Fotografia e Videotape. Le ultime due rappresentavano una novità assoluta per l’epoca, esplorando ambiti sperimentali ai confini tra cinema e teatro.
La celebrazione del 50° anniversario
Alla giornata di celebrazione hanno partecipato Luigi Maria Musati, Claudio Bibi Iacopini e Marco Renzi. Sulle pareti della sala campeggiavano foto e documenti storici, tra cui locandine degli spettacoli del 1974 come “Il brigante Musolino” e “Il Gorilla quadrumeno” di Giuliano Scabia.
Claudio Bibi Iacopini ha ricordato il contesto storico del 1974, anno segnato da eventi cruciali come il referendum sul divorzio e l’attentato terroristico dell’Italicus. Ha anche sottolineato come “Fare Comunicazione” fosse immerso in una stagione di fermento culturale e sociale.
Luigi Maria Musati, nel suo intervento, ha ricostruito la genesi del progetto e ha reso omaggio a Annio Giostra, definendolo “un uomo di grande cultura e di squisita sensibilità intellettuale”. Ha ricordato la collaborazione con Italo Moscati e con i compagni del Segretariato Permanente, Sandro Del Zozzo e Vito Lauri, sottolineando il ruolo centrale dei giovani di sinistra extraparlamentare nella riuscita dell’iniziativa.
Marco Renzi, invece, ha rievocato come “Fare Comunicazione” abbia rappresentato per lui un trampolino di lancio, ispirandolo a creare realtà come il Teatro delle Metamorfosi e I Teatri del Mondo – Festival Internazionale del Teatro per Ragazzi.
Un’eredità senza seguito
Luigi Maria Musati ha concluso definendo “Fare Comunicazione” “un’avventura faticosa e splendida”, che fece emergere risorse creative straordinarie nel territorio. Tuttavia, ha espresso rammarico per il fatto che l’evento non abbia avuto un seguito, nonostante il suo impatto culturale.
L’incontro del 30 novembre ha dunque riaffermato l’importanza di guardare al passato per costruire il futuro, confermando il valore di esperienze come “Fare Comunicazione”, capaci di accendere l’immaginazione collettiva e promuovere la cultura come forza vitale per la comunità.