Dal gennaio 2019 è attiva Èdi.Marca-Associazione Editori Marchigiani, nata allo scopo di rilanciare l’editoria regionale attraverso progetti mirati alla promozione delle piccole case editrici.
A distanza di pochi mesi dall’inizio del lockdown che ha rivoluzionato il panorama italiano e internazionale, siamo a qui a parlarne con il Presidente Mauro Garbuglia.
D. Editori e libri nello scenario apocalittico del covid19. Quali sono stati i danni maggiori che avete registrato?
Per l’editoria l’impatto del Covid19 è stato terribile. In un mercato del libro tradizionalmente dominato dai grandi gruppi che gestiscono produzione, distribuzione, vendita con le loro catene librarie, la soluzione per il piccolo editore indipendente è quella della promozione diretta, attraverso eventi di carattere fieristico o incontri promozionali come le presentazioni di libri e autori. È anche importante il rapporto fiduciario con librerie indipendenti e, in alcuni casi la vendita on line.
Sulla base di questa valutazione è nato un progetto Èdi.Marca, che ha visto l’approvazione della Regione Marche attraverso un finanziamento mirato al lancio dell’editoria marchigiana con la partecipazione in forma collettiva a tutti gli eventi fieristici del libro in territorio nazionale e per la creazione di un Portale Web come strumento di promozione del mondo editoriale regionale.
Proprio quando tutto questo doveva partire, arriva la tegola del Covid19, che, oltre agli spaventosi problemi sanitari, di fatto annulla tutti gli eventi fieristici, tutti gli incontri con gli autori, chiude le librerie, e infine blocca le vendite on line di libri.
Tutto questo crea un vuoto di entrate totale che per un piccolo editore significa impedimento completo della normale attività imprenditoriale.
D: L’impatto economico della crisi si avvertiva già prima?
Èdi.Marca è nata per fronteggiare la crisi che da anni affligge il settore editoriale, in particolare le piccole case editrici, caratteristiche della nostra regione. Le Marche hanno avuto l’aggravante effetto del sisma del 2016, che ha provocato la chiusura di molte attività editoriali. I dati delle imprese editoriali nella Regione Marche sono circa 200, ma quelle effettivamente attive (prima del Covid19), non superano le 40.
Davanti a questo brutale ridimensionamento del settore e alle enormi difficoltà di chi è sopravvissuto, la nostra risposta è stata: uniamo le forze. Solo così si possono ottimizzare gli interventi utili a ciascuna casa editrice per ottenere la visibilità necessaria alla propria proposta editoriale. Mettersi insieme ha significato stimolare ognuno a migliorare il proprio lavoro, ad essere più imprenditori, a immaginare un futuro che prima di Èdi.Marca non era pensabile. Ora il Covid19 rimescola di nuovo le carte. Siamo in una fase di cambiamenti epocali per l’economia del pianeta, e ancora una volta è solo unendo le forze, mettendosi in rete, che si otterranno le possibilità di sopravvivenza prima e di sviluppo poi.
-D: Quali sono stati gli aiuti in vostro favore?
In data 20 marzo, abbiamo subito lanciato l’allarme alla Regione Marche a fronte di una crisi senza precedenti del settore editoriale, chiedendo di aprire un capitolo specifico per le piccole imprese editoriali e creative. La risposta della Regione Marche è stata, in quel momento, di una presa d’atto della nostra proposta, ma di una necessaria cautela poiché l’emergenza sanitaria era la prima da supportare finanziariamente, e bisognava quantificare le reali risorse disponibili.
E’ notizia fresca di stampa, di una manovra della Regione per 200 milioni per le Imprese. Ci auguriamo che siano tenute in doverosa considerazioni anche le proposte da noi indicate, specifiche per il settore. Obiettivo fondamentale è dare liquidità alle imprese velocemente, perché c’è il rischio di superare una linea di non ritorno per molte case editrici.
In campo nazionale Èdi.Marca si è mossa in rete con ADEI, Associazione nazionale Degli Editori Indipendenti, e con altre 7 associazioni regionali editori, dal cui confronto è nata una proposta nazionale di 9 punti messa all’attenzione del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Economia in data 7 aprile con un dossier allegato, e supportata da Federculture. Anche qui vale il discorso che solo insieme si possono affrontare le difficoltà, con una rete nazionale di supporto alle Istituzioni per la comprensione dei vari settori economici.
Fino al Decreto di aprile, le risposte alle nostre esigenze sono state ampiamente insufficienti. Il Bonus di 600 € doveva essere un aiuto immediato, è arrivato con enormi difficoltà e neanche a tutti. La garanzia dello Stato per Mutui di 25.000 €, che doveva apportare la liquidità immediata alle piccole imprese, ha visto enormi difficoltà alla sua erogazione dagli istituti bancari, accentuata dal vincolo che l’importo ricevuto deve corrispondere al 25% del fatturato d’impresa.
Insomma finora non ci sono stati aiuti effettivi. Aspettiamo il nuovo decreto governativo di maggio per trovare le risposte alle nostre difficoltà.
D: Le librerie sono state fra le prime attività a riaprire. Da quel momento, qualcosa è cambiato?
No. Innanzitutto la riapertura delle attività economiche non è sinonimo di ripresa di vendita. Esiste una diffusa paura generale per cui il cliente si muove con enorme cautela e solo per esigenze fondamentali. In Italia la lettura è un fenomeno di nicchia, da decenni siamo ancorati intorno al 40% di lettori di almeno un libro all’anno, al penultimo posto dei paesi europei. La promozione della lettura è uno compiti fondamentali per Èdi.Marca, supportata dalla sensibilità che la Regione Marche e il Consiglio Regionale Marche pongono su questo argomento. Non a caso le Marche sono la prima regione italiana a creare una legge sulla promozione della Lettura, approvata proprio durante il lockdown, molto importante per i prossimi anni, a cui noi daremo il massimo supporto.
Ora con Covid19 la promozione del libro passa inevitabilmente per il Web, per questo il Portale www.edimarcaeditori.it diventerà uno strumento fondamentale di lavoro per l’editoria regionale.
Il lavoro con le librerie indipendenti fino a ieri era legato ad eventi di promozione diretta degli autori e dei libri. Prima di una reale ripresa di questo rapporto, probabilmente passeranno mesi. Le librerie indipendenti vanno salvaguardate e ci auguriamo che gli interventi del Governo a loro favore, siano di reale aiuto per la loro sopravvivenza.
-D: Come hanno reagito gli editori marchigiani?
Gli Editori aderenti ad Èdi.Marca, si sono subito mobilitati per creare proposte e strategie da proporre in rete alle Istituzioni regionali e nazionali. Singolarmente la sopravvivenza è legata ad una resilienza di base, caratteristica dello spirito marchigiano, che però è inevitabilmente debole e passiva. Immaginare il futuro è possibile solo con uno sforzo cooperativo di gruppo.
D. Qual è la forza, quali sono i plus, dei piccoli-e medi editori?
La forza del piccolo editore nasce dalla sua passione. La maggior parte dei piccoli editori sono spesso gli unici a promuovere contenuti culturali innovativi e peculiari, spesso rifiutati dai grandi gruppi editoriali promotori di una cultura appiattita e standardizzata. Proprio per questo va salvaguardata. Fino a qualche tempo fa, essere un piccolo imprenditore (caratteristica tipica dell’economia marchigiana) permetteva quella flessibilità, capace di cavalcare con successo le difficoltà del momento. Dal 2008 in poi, la cosa è diventata notevolmente più complicata. Se perfino i grandi gruppi si uniscono, i piccoli devono farlo ancora di più.
D: come possono i lettori sostenere in questo momento gli editori?
È una banalità, ma gli editori si sostengono acquistando libri. Vi invito a visitare il nostro portale per avere un’idea della ricchezza delle proposte dell’editoria marchigiana. Dai romanzi, alle poesie, ai saggi, vi è una ricchezza di contenuti capace di soddisfare ogni esigenza dei lettori. Attraverso i social media vi faremo innamorare dei nostri Autori e dei loro personaggi. È tempo di scoprire un nuovo mondo.
D: Quale scenario futuro si prospetta davanti ai nostri occhi per l’editoria marchigiana?
Il futuro, come detto, va creato. Il cambiamento è occasione di crescita e sviluppo, se lo si affronta con le dovute maniere. L’Editoria Marchigiana ha un futuro solo se si compatta. Èdi.Marca è lo strumento per crescere.
D: Ad oggi quanti editori sono associati a Èdi.Marca?
Attualmente siamo 10. Come detto, gli editori realmente attivi nelle Marche sono circa 40. Il dato del 25% di editori aderenti è in linea con il dato nazionale degli iscritti ad associazioni di settore. Detto questo, noi invitiamo gli editori marchigiani, che ancora non hanno aderito, a valutare questa opzione. Lo spirito del nostro gruppo è quello di valorizzare ogni singolo editore e il contributo di ognuno è fondamentale per una crescita comune.
D: sono saltati tutti gli appuntamenti ufficiali (saloni, fiere, ecc). cosa hanno pensato gli editori di arrivare alla gente, di farsi conoscere e scoprire nuovi talenti?
Prima di diversi mesi è impensabile la ripresa di eventi come le Fiere e le presentazioni di libri. In questa situazione bisogna rafforzare gli strumenti legati al web: il portale, i Social Media (YouTube, Facebook, Instagram, etc.)
Abbiamo intenzione di lanciare una “Fiera” virtuale, tramite questi canali, dove verranno proposti gli Autori, i Libri, con un fitto programma di Dirette On Line, visibile sui nostri Canali, raggruppate per argomenti letterari.
È troppo importante la comunicazione e l’incontro tra autori e lettori è vitale per ogni libro.
Noi non ci arrendiamo di fronte alle difficoltà. Cercheremo insieme le strategie migliori per superarle. Uniti, ne usciremo vincenti.