Non poteva essere più azzeccato il titolo del video promo della città: Risvegli. Da tre mesi a Palazzo Sforza si aggira infatti la bella addormentata Barbara Capponi. Ci sono 1.500 famiglie in stato di bisogno censite dal Comune e altre vengono aiutate dalla Caritas a tirare avanti. Civitanovesi a cui il Covid ha tolto certezze: meno soldi per la spesa e per pagare l’affitto, cassa integrazione, lavoro perduto. Ma, l’assessore ai servizi sociali e tutta la catatonica squadra Ciarapica tengono bloccate le risorse del bilancio comunale. Milioni di euro annunciati e non ancora spesi. Chissà che ha fatto Civitanova per meritarsi tale incapacità. Pure i più piccoli ne pagano le conseguenze. La Capponi ha risposto no alla richiesta di tante famiglie di poter organizzare l’ultimo giorno di scuola in presenza e in sicurezza. Dice l’assessore, che secondo il curriculum è psicologa, che l’iniziativa potrebbe turbare i bambini, invece lei non fa una piega mentre viene smentita niente meno che dal presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche. L’alternativa per far incontrare i piccini ci sarebbe: basterebbe mettere i banchi in piazzetta Conchiglia. Quello spazio pare sia diventato un porto franco dove tutto è possibile. Dove, dalla mezzanotte in poi si sta assembrati e senza mascherine, alla faccia delle regole, delle pattuglie in divisa che dovrebbero controllare e delle telecamere che a Civitanova funzionano solo quando in video appare Pino Beruschi. Ecco, l’idea è mettere lì le classi e far suonare la campanella dell’ultimo giorno di scuola. E far suonare anche la sveglia, per la Capponi e Ciarapica.
Di Robespierre