L’importante avvenimento artistico, a cura di Daniele Taddei, sarà inaugurato domenica 22 maggio, alle ore 18,30, nell’Art Club Studio. La rassegna andrà avanti fino al 24 luglio. A seguire la parte iniziale di un testo scritto da Daniele Taddei.
“Prima di entrare nelle osservazioni su questo ciclo pittorico di Daniele Cristallini, gradirei soffermarmi brevemente sul sottotitolo “Pensando a Rembrandt”, cercando di contestualizzare il pittore fiammingo, sicuramente tra gli autori più significativi, in quel secolo, il ‘600, ricco di contraddizioni sociali, politiche, economiche, religiose, colpito oltremodo da guerre, pesti, carestie.
Questo perché, come asseriva Kandinsky … ogni opera d’arte è figlia del
suo tempo, e spesso è madre dei nostri sentimenti … e Rembrandt nei suoi
lavori non poteva non far emergere attraverso i suoi dipinti lo stato di disagio
che albergava negli animi degli individui.
Questo artista straordinario, pittore illuminato, incisore raffinato, ha saputo
trasmettere come pochi altri il dramma umano, e lo esternava principalmente con l’essenza di due acromatismi, uno legato al buio, l’altro alla luce”.
