CORONAVIRUS, ULTIMO GIORNO PER LE USCA MA IL NUOVO SERVIZIO (UCA) ANCORA NON È IN FUNZIONE

Da domani l’USCA (unità speciali di continuità assistenziale), non ci sarà più e al suo posto dovrebbe esserci le UCA (Unità di continuità assistenziale). Ad usare il condizionale è il dottor Tommaso Claudio Corvatta che in una diretta su Facebook spiega come in realtà per adesso questo nuovo servizio non è stato ancora attivato e il servizio USCA non è stato prorogato come invece accaduto, ad esempio, in Emilia Romagna. Perciò, da domani, chi si ammala di Coronavirus, è affidato alle cure del proprio medico di famiglia e in caso le condizioni subiscano un aggravamento si dovrà rivolgere al pronto soccorso.
“Il problema – sottolinea però il dottor Corvatta – è che il medico di famiglia non può gestire una parte dei presidi farmacologici che potevano prescrivere invece i medici dell’USCA. Per quanto riguarda poi i monoclonali, l’unico anticorpo monoclonale che funziona sull’ultima variante non è disponibile in Italia.”
Un consiglio da parte del dottor Corvatta e del suo collega Paolo Pietracci è quello di indossare la mascherina e usare tutte le accortezze possibili per evitare la diffusione del virus che in queste settimane sta facendo purtroppo registrare numeri in aumento.

https://fb.watch/dZBYL8I3aC/

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