E’ arrivato il giorno in cui verrà incoronato il 42° guidatore campione d’Italia, domenica 21 agosto grande ippica a partire dalle ore 19, con un cartellone che propone . All’ippodromo San Paolo di Montegiorgio si lavora febbrilmente per offrire uno spettacolo agonistico all’altezza del’evento, come fa già da 41 anni, e per accogliere il pubblico, le autorità, la stampa e i media. Il CIGT è il clou della stagione estiva di corse al trotto dell’ippodromo di Montegiorgio, un appuntamento nazionale, che ha coinvolto i migliori 25 driver italiani del momento, e un evento internazionale. Occhi puntati in pista per seguire i 10 driver finalisti e nel parterre che sarà animato da modelli e modelle e da vari spettacoli che renderanno l’atmosfera ancora più viva e elettrizzante. Il ristorante Le Terrazze è già sold out. Ecco i 10 guidatori che cercheranno di portare a casa il 42° titolo tricolore ovvero vincere il Campionato Italiano Guidatori Trotto. Federico Esposito, René Legati, Mario Minopoli jr e Giuseppe Porzio jr sono a caccia del loro primo titolo italiano CIGT, Antonio Di Nardo amerebbe ripetere la bella vittoria del 2015. Lorenzo Baldi (1991, 1995), Enrico Bellei (1997, 2007), Alessandro Gocciadoro (2020, 2021) il campione in carica e Vicenzo Piscuoglio Dell’Annunziata hanno già due titoli italiani del CIGT e quindi puntano al terzo. Roberto Vecchione (2004, 2008, 2018 e 2019) è il driver che ha il più alto numero di vittorie nel CIGT e quindi incidere il suo nome nell’Albo d’Oro per la quinta volta.
L’ippodromo San Paolo accenderà le sue luci per illuminare una giornata di corse dove i migliori driver italiani. Una vera e propria festa del’ippica fatta di “Sguardi Vincenti” (come recita il leit-motiv studiato da Chiara Perini per l’ippodromo marchigiano della famiglia Mattii), specialmente del driver che riuscirà a portare a casa il titolo tricolore. Come sempre sarà uno spettacolo unico e irripetibile.
Era l’ormai lontano 1981, erano gli anni in cui l’ippica viveva boom economico, di pubblico e di passione. I cavalli finivano sulle prime pagine dei giornali, il trotto aveva il suo spazio la domenica in Rai, eppure qualcosa mancava. Non c’era ancora una manifestazione riservata agli uomini, prima che ai cavalli. A colmare quel vuoto fu un’intuizione, quella del Professor Mario Mattii, che appoggiato dai fratelli ideò il Campionato Italiano Guidatori Trotto, il primo trofeo per driver al mondo. Da allora è passato tanto tempo, e al San Paolo di Montegiorgio si sono scritte pagine indimenticabili di una storia lunga e sempre diversa. Domenica sera i dieci migliori driver italiani si sfideranno durante sei prove, ultima delle quali il Gran Premio Basilio Mattii, unica prova in cui i dieci driver hanno potuto scegliere il cavallo da guidare. Nella corsa che ricorda un altro gigante della storia ippica marchigiana e nazionale, spicca la qualità dello svedese Usain Toll, protagonista di prove di spicco in Francia e in Scandinavia, e recente secondo del Gran Premio Due Mari di Taranto. Posizionato al numero dieci dalla perizia, Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata dovrà trovare la schiena giusta per esaltare le doti di un soggetto di grande classe. In prima fila hanno trovato collocazione favorevole Achille Blv, con il recorder di vittorie in carriera Enrico Belei, e Atik Dl, che avrà in sulky Antonio Di Nardo che è stabilmente in testa alla classifica nazionale. I due, indovinando la partenza veloce potrebbero avvantaggiarsi rispetto pure a Bengurion Jet, scelto da Alessandro Gociadoro, e cavallo qualitativamente superiore a tutti, ma ultimamente non in formissima. Tante le possibili sorprese, da Zefiro D’Ete, portacolori locale e arma di Mario Minopoli, a Voltaire Gifont, veccho combattente nelle mani di Federico Esposito, fino a Altaseta del Pino con René Legati. In serata grande spettacolo anche grazie al Gran Premio Marche, fondamentale prova per i tre anni indigeni che puntano al Derby del Trotto. Qui il favorito è Denver Gio, allievo di Mauro Baroncini, candidato ad assumere il comando della corsa con l’obbiettivo di respingere Dragowski, soggetto in crescita esponenziale. La femmina Daughter As terza forza in campo su Dorothy Bar e Daniele Jet.
Chiaramente occhi puntati anche sul Gran Premio Marche (l’altra corsa Gruppo 3 insieme al Gran Premio Basilio Mattii) sulla distanza dei 2060 metri. La prima edizione del Gran Premio Marche risale al 1978. Nasce come prova sui 2060 metri per cavalli indigeni di tre anni. Nel 2001 con la novità della racchetta la distanza fu portata a 2400 metri. Dal 2002 si corre sulla distanza dei 1600 metri. Alla corsa hanno sempre partecipato i migliori tre anni indigeni del momento. In particolare ricordiamo il successo di Tinalk Mo, poi vincitore del Derby e di Varenne, anch’esso a segno, a due mesi di distanza, nella corsa più ambita per i tre anni indigeni.
La giornata inizia intorno alle 19 e finisce con la festa per l’assegnazione del 42° titolo italiano e poi chi vorrà potrà continuare al Park Bier Fest.