Romano Mari, presidente dell’Ordine provinciale di Macerata, nella giornata del medico tenutasi ieri nell’aula sinodale di via Cincinelli a Macerata, alla presenza di autorità religiose, civili e militari ha rivendicato la centralità della figura del medico e ha sottolineato che «fare il medico è una sfida impegnativa che richiede preparazione, serietà, dedizione, sacrificio, competenze scientifiche e sempre più tecnologiche, basti pensare alla digitalizzazione, alla telemedicina, alla intelligenza artificiale. Ma un buon medico è colui che sa ascoltare prima l’uomo, poi il malato-paziente».
Nel corso dell’incontro il presidente Mari ha evidenziato le criticità del sistema sanitario, amplificate dall’emergenza sanitaria del Covid. In Italia 380 medici hanno pagato con la vita, tra questi Francesco Foltrani di Cingoli. Durante la pandemia, ha proseguito Mari, i medici non avevano un modello, hanno dovuto costruirlo giorno dopo giorno. Ma non si sono tirati indietro.
Negli ospedali i carichi di lavoro sono aumentati vertiginosamente con stress fisico e psichico che portano i medici a lasciare le strutture pubbliche. I medici di base sono stanchi e stressati e se potessero andrebbero in pensione subito.
Molto alto ancora per medici, infermieri e operatori sanitari il rischio di subire aggressioni nonostante l’impegno delle istituzioni.
“Dobbiamo considerarci tutti protagonisti di una nuova stagione dobbiamo riprendere la nostra autorevolezza professionale per garantire a tutti il diritto alla salute, che non è un diritto di cittadinanza, ma un diritto di umanità, che ci spetta in quanto persone» conclude Mari.
Nel corso dell’incontro è stata consegnata una prestigiosa pergamena dello Studio Malleus di Recanati con un distintivo d’onore d’oro dell’Ordine ai laureati da 50 anni e una pergamena di accoglimento ai nuovi iscritti.