“Già da mesi – scrivono da “Dipende da Noi” – il movimento ha segnalato all’assessorato ai Servizi sociali la situazione delle persone senza fissa dimora presenti nella stazione ferroviaria di Civitanova, evidenziando la necessità di intervenire. Ma l’intervento che abbiamo chiesto era per togliere dalla condizione di degrado e di abbandono quelle persone, non per mandarle via come se la pulizia e l’ordine nei locali della stazione, pure da tutelare, fossero più importanti della dignità degli esseri umani. Dev’essere chiaro che il “decoro” e la “sicurezza” riguardano la situazione delle persone, prima che quella degli ambienti pubblici. Invece l’intervento di sgombero operato ieri con sindaco Ciarapica e assessore Cognigni in prima fila a prendersi il merito di una simile “pulizia” non ha considerato minimamente la sorte delle persone, che non vanno scacciate come se fossero animali selvatici ma aiutate a trovare una condizione di vita dignitosa.
A Civitanova questo problema è cronico e in prima linea per rispondere veramente alle esigenze di tante persone e famiglie gravemente disagiate c’è soprattutto la Caritas diocesana. I servizi sociali del Comune hanno un organico inadeguato e spesso l’ente comunale delega i suoi compiti al volontariato, mentre gli amministratori non disdegnano di presentarsi come “sceriffi” che proteggono l’ordine pubblico. Invece, in una città civile dovrebbe essere attuato un progetto sistematico di intervento e di prevenzione che affronti le situazioni di degrado e di abbandono combattendo non i poveri, ma la povertà, non gli emarginati ma tutto ciò che produce l’emarginazione. Chiediamo – concludo – all’assessora Capponi di convocare prima possibile un incontro operativo con le forze politiche, con le associazioni disponibili e con gli altri enti interessati per fare il punto sulla situazione per programmare un’azione che sia non di repressione, che umilia chi la subisce e non risolve proprio niente, ma di risanamento delle condizioni di vita delle persone emarginate.”