Si è concluso, con la consegna degli attestati al Matt di Macerata, “Estro”, il progetto pilota di carattere sperimentale della Regione Marche, realizzato in partnership da Università di Macerata, MICH incubatore certificato di imprese, DigitalSmart e la start- up Syeew, rivolto a giovani disoccupati, aspiranti imprenditori e startuppers, tra il 18 e i 35 anni non compiuti, residenti nella Regione Marche.
Il percorso formativo si è strutturato in due momenti: ESTROLab, il momento formativo vero e proprio ed ESTROLab OnGoing, il momento di mentoring e assistenza per gli startuppers allo scopo di realizzare la propria idea imprenditoriale.
I risultati finali del progetto sono di tutto rilievo: 49 i docenti coinvolti, 9 eventi formativi e di comunicazione, 9 corsi per un numero totale di 551 ore e 113 iscritti, 62 consulenti che hanno sviluppato 559 ore di lezione. Sul sito Estro, le visualizzazioni sono risultate essere 6395, con 134 moduli d’iscrizione online, i visitatori hanno toccato la cifra di 865 al mese in occasione dell’attivazione dei corsi.
All’evento finale ha partecipato, per l’Università degli Studi di Macerata, la professoressa Laura Marchegiani: “Siamo presenti, come Università, in molti tavoli insieme alla Regione ed anche questo progetto raccoglie un bisogno del territorio, quello di valorizzare i nostri giovani e possibilmente trattenerli. In molti vorrebbero rimanere e vogliamo far capire loro che è possibile fare impresa anche nelle Marche, partecipiamo sempre molto volentieri a progetti come Estro”.
Dopo i saluti del Comune di Macerata con Riccardo Nardi, Istruttore amministrativo dell’Ufficio Europa, sulle idee ed i risultati del progetto Estro è intervenuto Carlo Ottone, co-founder e Direttore Generale dell’incubatore MICH (Maestrale Innovation Creative Hub): “Estro è partito circa un anno e mezzo fa e va dato merito alla Regione Marche di essere stata tra le poche regioni a credere in un progetto del genere, che prevedeva la collaborazione tra un incubatore certificato, l’Università di Macerata, una start up e una realtà marchigiana, Digital Smart, che ha curato organizzazione e formazione. Tantissimi sono stati i ragazzi, tre future start up, numerosi gli argomenti trattati in un percorso interessante anche sotto il profilo relazionale. Oggi consegneremo gli attestati dei progetti operativi dei ragazzi formati nell’area di Macerata e Urbania, il 31 luglio chiuderemo con l’area di Pesaro e Fano”.
Vincenzo Paoletti, Associate Founder di Digital Smart, ha ricordato la genesi del progetto, “che punta, per quanto possibile, a far recuperare alla nostra regione quello spirito imprenditoriale che, dati alla mano, ha perso. Oggi ci sono altri strumenti, ad esempio gli incubatori, e dunque la Regione Marche ha finanziato questo che, in concreto, è un percorso di orientamento e siamo passati dai colloqui alla consulenza orientativa vera e propria e al tutoraggio. Non è stato semplice, abbiamo toccato con mano ottimi risultati nell’ultima fase del progetto e dunque crediamo fermamente che, se fosse rifinanziato, passando da una fase sperimentale ad una fase che ha già consolidato un’esperienza pregressa, otterremo risultati ancora maggiori”.
Valerio Placidi, responsabile dell’incubatore “The Way”, insediatosi al MATT, Co-Working del Comune di Macerata, ha illustrato il modello operativo della fase consulenziale del progetto: “Qui si fa tutto il lavoro che serve per aiutare i giovani che hanno idee brillanti ad arrivare sul mercato con cognizione di causa”.
Hanno preso la parola anche gli startupper che hanno sviluppato l’idea imprenditoriale all’interno del progetto “Estro”: la start up E4Y di Jonathan Petrelli, di Pollenza, ha presentato una App che vuole semplificare e ottimizzare la gestione degli eventi, mentre l’obiettivo di UniStay, start up del maceratese Denis Muco, punta a risolvere il problema degli affitti per gli studenti fuori sede. Infine, Coral Plan è un’idea che punta a “dare forma e vita a scarti di produzione di lettini e sdraio da mare, trasformandoli in particolari borse, zaini o portafogli ed evitando di buttare i materiali”, come ha dichiarato la giovane Giulia Perozzi, che vive a Macerata e ha da poco concluso il liceo artistico.