A PROPOSITO DI LUDOPATIA. RIFLESSIONI DI VINCENZO LUCIANI

Tutto ciò che infantilizza l’essere umano è abominevole. Purtroppo la nostra società è sempre più proiettata a far rimanere gli individui degli eterni bambini attraverso un’offerta di godimento che non impegna in alcun modo la responsabilità soggettiva. La ludopatia è una delle forme di godimento catastrofiche. Questo fenomeno è sotto i nostri occhi…ma pare non interessare a nessuno. Sarebbe invece il caso che la scuola ponga al centro del suo insegnamento tutto ciò che fa dell’uomo non un fine ma un mezzo.
La grande questione della nostra epoca postmoderna è legata proprio a questo mutamento antropologico dell’uomo. La società e la cultura che essa veicola si occupa sempre meno di raffrenare la spinta masochistica verso un godimento mortifero e solipsistico. Al contrario alimenta questa spinta perversa lasciando l’individuo sempre più solo, un uomo ad una sola dimensione come profeticamente aveva titolato un suo libro Marcuse. Questa dimensione non alimenta l’ autonomia e la libertà di ciascuno come dovrebbe fare una società che parla all’Essere. Eric Fromm da un’altra angolazione scriveva di una società dell’avere. Ebbene i nodi sono venuti al pettine ed oggi la nostra soggettività si è eclissata: siamo divenuti oggetto, totalmente alienati e privi di veri legami sociali che stanno frantumando da tempo persino i legami familiari. Alienati e inibiti, come si evince dall’incapacità di una minima protesta per rivendicare la propria appartenenza alla comunità. È per questo che prima indicavo la scuola forse come ultimo baluardo in grado di alimentare il germe della capacità di giudizio dei ragazzi. Mi pare, tuttavia, che al di là di splendide iniziative isolate, neppure la scuola riesca ancora a creare un focus strutturale su questi radicali cambiamenti sociali.i

Vncenzo Luciani

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