COME BUTTARE ALL’ARIA 50.000 €

Nessuno ha fatto manutenzione e specie come l’Arundo Donax e l’Artemisia vulgaris hanno preso il sopravvento su tutto il resto, così i ciliegi sono soffocati. Ora si spendono 50.000 euro di soldi pubblici (25 Comune e 25 Regione Marche) apparentemente in coerenza con la rete ecologica regionale per valorizzare una superficie sita nella parte iniziale della pista ciclabile del Chienti togliendo la canna comune (Arundo donax), ma con la vera motivazione riguardante il canneto che ospitava “attività e comportamenti promiscui”. Dimostrando superficialità e incompetenza si sbaglia completamente l’intervento piantando specie non ecologicamente adatte, si fresano i rizomi della canna aumentando la sua capacità riproduttiva vegetativa, non prevedendo manutenzione, ottenendo di nuovo il canneto. Insomma, un vero e proprio capolavoro. Una tesi avvalorata anche da un commento di Alessandro Chiarucci ordinario di Macroecologia presso l’Università di Bologna e Presidente della Società Bot Ita che scrive: “L’assoluta ignoranza dei processi ecologici naturali è una tipica caratteristica di molte decisioni delle nostre amministrazioni”.
Ancora una volta emerge lo stesso meccanismo che ha guidato le scelte di Civitanova nel cda del Cosmari. C’è a mio parere una serrata forte, una guerra interna, tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che porta al trasformismo, ai cambi di direzioni, all’opportunismo politico sia a livello regionale che provinciale e comunale. Quello che emerge però è un evidente danno all’efficienza delle Istituzioni, in questo caso comunale. Questo inoltre non permette di avere una vision, una mission e avere quindi quella pianificazione che è possibile in tema di efficientamento in 5 anni che Civitanova sta dimostrando di non avere in ogni settore. Riteniamo che il turismo è fondamentale, il terzo settore dei servizi molto legato al turismo potrebbe essere un volano ma qui si fa vedere una cosa che nella realtà non è supportata.

Di Marco Cervellini

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