Sgarbi e il trionfo dell’incompatibilità, con una sceneggiatura collaudata che da anni fa politica con la cultura e fa la cultura con la politica. Con questa duplice veste prende incarichi direzionali e tecnici dove può, tutti affidategli dalla discrezionalità politica degli amministratori. Dopodiché, mantiene entrambi i ruoli in tutti gli incarichi. Basta seguirlo. Inaugura, addirittura, come sottosegretario le ‘sue’ mostre, finanziate con soldi pubblici. Oggi il sottosegretario alla cultura è indagato a Roma con l’accusa di dovere al fisco 715.000 euro. Deve rispondere di non aver pagato i debiti con l’Agenzia delle Entrate mentre la compagna comprava un quadro al suo posto per mettere l’opera a riparo dalla confisca. Ne dà notizia solo Il Fatto Quotidiano che ricostruisce anche la lista degli eventi a gettone che dal febbraio 2023 vedono il critico d’arte presidiare in molte vesti eventi retribuiti: spettacoli, mostre, pubblicazioni dove privato e pubblico sono una cosa sola. Le amministrazioni che lo arruolano hanno un pacchetto tutto incluso (finanziamenti, realizzazione, promozione e benedizione politica). Tutti gli consentono il doppio ruolo di ‘amministratore amministrato’. Da qui la necessità di comparire ovunque, come politico, come tecnico, come commentatore, come candidato. Come sia possibile un tale livello di incompatibilità se lo sta chiedendo anche il ministro alla cultura Sangiuliano che all’improvviso sembra scoprire le molteplici attività del suo sottosegretario e fa sapere di aver girato tutto all’Antitrust. Un modus operandi, di Sgarbi, che Civitanova conosce. Qui, nella primavera del 2022, ha svolto molte parti in commedia: quelle di politico mentre faceva campagna elettorale per Fabrizio Ciarapica sponsorizzando anche il voto per Gianluca Crocetti, rappresentante del suo movimento ‘Io apro-Rinascimento’, mentre l’anno prima era stato protagonista al Varco sul mare (12 luglio 2021) di un evento dedicato a Dante Alighieri una serata costata al Comune più di 10.000 € per Sgarbi e, sempre quell’anno, ma a giugno, era a Civitanova ad inaugurare la mostra da lui proposta ‘La solitudine delle cose’, scatti fotografici di Massimo Listri esposto in Pianacoteca e che al Comune costò 38.000 euro. E’ veramente interessante capire come a lui sia concesso quello che per tutti gli altri si configurerebbe come perseguibile. Alla fine siamo assuefatti a questa doppiezza. La cosa gli è consentita ovunque e va avanti da anni utilizza la sua sfacciataggine per mascherare una tale sistematica irregolarità.