“Nella querelle negozi aperti o chiusi il primo maggio, serve buonsenso, non fare battaglie ideologiche.” A sostenerlo Francesco Rivolta, direttore generale della Confcommercio, secondo il quale “i nuovi stili di vita, appuntamenti straordinari che determinano molte presenze turistiche nelle città d’arte, sono tutti elementi che non possono essere ignorati dalla distribuzione nel suo insieme, che da sempre ha saputo interpretare le nuove e diverse esigenze dei consumatori, delle famiglie e dei turisti”. Quello della distribuzione, ricorda Rivolta, è un settore che “sta soffrendo da molti anni per una domanda per consumi praticamente ferma, e ha fatto registrare solo nel 2010 la chiusura di oltre 60 mila esercizi commerciali”. “Quindi -sottolinea – al di là delle battaglie ideologiche, è opportuno usare con buonsenso, attraverso una fase concertativa tra parti sociali e amministrazioni, il meccanismo già vigente delle deroghe ai Comuni. In una battuta conclusiva, è sul territorio che vanno prese queste
decisioni”.