Dopo oltre settant’anni, Renzo Borroni, 75 anni, scopre una lettera che rivela il coraggio nascosto del padre, Mario Borroni, un giovane carabiniere durante la Seconda Guerra Mondiale. La lettera rivela che suo padre aveva aiutato ebrei e prigionieri di guerra stranieri durante il nazifascismo. Questa storia, emersa a Macerata, giunge proprio alla vigilia della Giornata della Memoria.
“Dopo la morte di mio padre e poi di mia madre Luciana – racconta all’ANSA, per la prima volta, il figlio Renzo – nel sistemare le cose dei miei genitori ho ritrovato, in fondo a un cassetto, una vecchia lettera a firma di Lilly Breitel, una donna che, grazie alla professoressa di storia contemporanea Annalisa Cegna, ho scoperto essere un’ebrea di origine polacca, internata nei campi di concentramento prima di Lanciano (Chieti), poi in quello di Pollenza e quindi di Sforzacosta in provincia di Macerata”.