Ieri sera, un consiglio comunale convocato su impulso della minoranza, dopo 4 mesi dall’ultimo, si è protratto inevitabilmente fino alle 4.00 del mattino, con ben 17 punti all’odg da discutere.
Dopo il 14esimo punto, rimasti “l’appello alla pace” e le mozioni, hanno fatto mancare come sempre il numero legale.
Nessun rispetto per la minoranza nell’organizzazione dei lavori e nelle garanzie di confronto democratico.
Hanno approvato l’aumento delle tariffe Tari, che tanto peserà nelle tasche delle famiglie civitanovesi.
Hanno approvato il piano antenne, che giaceva in un cassetto da qualche anno, riconsiderato dopo ripetute sollecitazioni del centro sinistra. Purtroppo anche stavolta hanno perso l’occasione per ottenere un voto unanime su una questione così importante, che investe la salute pubblica.
Un regolamento che, a dispetto del dettato normativo, non ha visto la partecipazione della cittadinanza e nemmeno dei consiglieri di minoranza, nel suo iter di formazione.
Un regolamento poco incisivo nelle questioni più cruciali, carente in più parti. Abbiamo chiesto un rinvio del voto ad altra seduta, per poter proporre modifiche, in un’ottica costruttiva, ma la richiesta è stata respinta.
Peccato, davvero peccato che un regolamento per il piano antenne, tanto necessario per porre un limite agli enti gestori a tutela della salute collettiva, non abbia potuto ottenere il voto unanime del Consiglio.
Letizia Murri