Dopo le messe celebrate questa mattina nel Santuario di San Marone, nel pomeriggio, nella chiesa di Cristo Re, alle ore 17, si è celebrata una messa, anch’essa dedicata al Santo, presieduta dal vicario generale don Giordano Trapasso.
Al termine si è formata una processione con le reliquie del Santo, custodite nel Santuario, poste in un’urna sigillata che si trova ai piedi dell’altare, portata a spalla nella zona portuale da quattro ex allievi di don Bosco della parrocchia, e sistemata a bordo del Braveheart di Renato e Mario Barboni, motopeschereccio sorteggiato per la processione in mare. Sui moli del porto tanti spettatori.
Cielo con triste copertura di nuvole, mare leggermente increspato da un leggero vento di sud-ovest, il noto “ostro” e la solenne processione, con un contorno di altre imbarcazioni della flottiglia locale, del rimorchiatore “Francesco Guidotti”, unità della Capitaneria di Porto e Guardia Costiera, si è portata leggermente a largo di fronte alla città, pressappoco dalla foce dell’Asola al fiume Chienti, per deporre una corona di fiori ed effettuare la benedizione del mare. Il distacco dal molo è avvenuto alle 18,23. A bordo anche uno spazio per la poesia in vernacolo e a leggerla, dopo la benedizione, è stato il suo autore Bruno Francinella, con la ben nota: “Sando Maro mia judemete tu”.
Il tutto, in un clima di solenne religiosità che la cittadinanza ha accolto con fede. (v.d.s.)