E’stato di 23.000 euro (come del resto lo scorso anno) il costo messo a bilancio dall’Azienda Teatri di Civitanova Marche con i soldi del Comune cioè dei Civitanovesi per la serata di Miss Italia. Una cifra che non è apparsa su nessun organo di informazione, come se la manifestazione fosse autofinanziata. Miss Italia è oramai fuori dal tempo, come dimostra tra l’altro la poca partecipazione di pubblico (a Civitanova poche centinaia di persone in occasione della finale regionale). Un evento che non riflette i valori attuali di parità di genere, di inclusività, ed ecco perché da anni la rilevanza culturale di tali concorsi è messa in discussione: non riescono a rappresentare le donne moderne in tutta la loro complessità e diversità. Nel 2024 giudicare e valutare le donne principalmente per il loro aspetto fisico contribuisce a limitarne la percezione dei ruoli nella società, come se la bellezza fosse più importante di altre qualità come l’intelligenza, la leadership o le abilità professionali. Infatti, questi concorsi si concentrano eccessivamente sull’aspetto esteriore trascurando l’importanza delle qualità personali, della cultura e delle esperienze di vita e francamente nel 2024 questo non solo è superficiale ma riflette stereotipi dannosi, perpetuando una convinzione su ciò che rende una donna preziosa o di successo. Se poi pensiamo che con i soldi pubblici si realizzano queste manifestazioni è ancora più sconcertante, perché ciò evidenzia lo spessore della proposta culturale e di intrattenimento di questa amministrazione.