Il recente rinnovo del CDA del Cosmari impone una riflessione e al tempo stesso una valutazione politica che va oltre i numeri e i giusti equilibri sempre cercati dalla costituzione ai giorni nostri all’interno del CdA. Per la prima volta la destra ha voluto forzare la mano e la votazione finale non è stata unanime come sempre in passato ma ha visto 12 comuni contrari e 7 astenuti. Questa è la vera novità, e Ciarapica guarda il dito e non la luna quando dice che c’è stato il 70 % dei favorevoli !
Per la prima volta volta si è chiesto un voto senza aver presentato neanche uno straccio di linea programmatica; si è parlato infatti solo di nomi e a scatola vuota è stata chiesta la fiducia per guidare l’azienda nei prossimi tre anni.
Per la prima volta non si è sentito neanche il dovere di presentare un minimo di curriculum vitae dei nuovi amministratori.
Da parte della destra che ha la maggioranza in provincia di macerata è mancata la consapevolezza in cui versa una delle è più grandi aziende pubbliche della provincia con 50 milioni di fatturato, che da lavoro a quasi 600 persone occupandosi di un servizio essenziale per tutti i cittadini.
Ad oggi non sappiamo quale idea ha il nuovo CDA degli investimenti, come vogliono affrontare la situazione finanziaria, quella del personale, della tariffa puntuale, della raccolta differenziata ferma al palo, del green point ecc.
Senza un programma e una visione si va a sbattere. Manca un piano regionale dei rifiuti che dia riferimenti e certezze; sul versante dell’impiantistica si corre dietro alle emergenze non avendo il coraggio di scegliere e la mancata programmazione di una discarica di appoggio ci ha portato a conferire i rifiuti in provincia di Pesaro a prezzi folli i cui costi si stanno già riversando e continuerà così nei prossimi anni, sulle tasche dei cittadini con l’aumento delle bollette della TARI.
Emblematica è la vicenda del biodigestore,(per il trattamento della frazione organica) che a costi esorbitanti doveva essere finanziato almeno in parte con i fondi PNRR ma a differenza di quanto avvenuto in altre province marchigiane macerata non è stata in grado di intercettare neanche un centesimo! Nel frattempo i costi dell’impianto sono quasi triplicati, dove il nuovo CDA pensa di trovare i nuovi finaziatori? O di fronte allo stato di necessità, questo potrebbe essere il grimaldello per fare entrare il privato all’interno del COSMARI, cancellando di fatto un’esperienza pubblica virtuosa che in passato veniva presa ad esempio anche a livello nazionale.
Sul tema discariche, fare la terza vasca a Cingoli e poi successivamente realizzare un nuovo impianto quando verrà scelto il nuovo sito, che tipo di impegno finanziario comporterà per l’Ente? Non sarebbe più ragionevole a questo punto da parte della Regione, fare un provvedimento ponte, di abbancamento presso la capiente discarica di Fermo,in attesa del nuovo piano dei rifiuti che dovrebbe ridisegnare la dislocazione degli impianti ragionando in termini di Marche sud tra le province di Macerata,Fermo ed Ascoli come la passata amministrazione regionale aveva iniziato a fare? Quando la Regione vorrà mettere mano alla nuova programmazione visto che dopo quattro anni non c’è ancora un piano regionale dei rifiuti?
Se la situazione impiantistica è a tinte fosche, quella finanziaria non ci può lasciare tranquilli considerando la forte esposizione bancaria del Cosmari.
Di fronte a queste drammatiche criticità con senso di responsabilità, il PD con i propri amministratori, insieme a tanti amministratori civici aveva proposto alla destra una soluzione condivisa ed equilibrata a prescindere dalle logiche di maggioranza e con la scelta di figure altamente qualificate e autorevoli;ci saremmo aspettati un minimo di buon senso, si è preferito battere un’altra strada, quella dell’appartenenza partitica e la fedeltà (ad Acquaroli) e alla famosa “filiera istituzionale”.Forse non hanno capito che stanno ballando su un Titanic che Dio non voglia, rischia di affondare, facendo pagare il conto ai cittadini con aumenti in bolletta che nei prossimi anni , per le famiglie più fragili e non solo, diverranno insostenibili.
Di Angelo Sciapichetti -Segretario provinciale PD