Da zapping artistico a frullatore pacchiano è un attimo. Vita Vita quest’anno convince meno che mai, e l’avvisaglia l’aveva data l’anteprima con il concerto di Baccini: un flop di presenze, solo 40 paganti, nonostante la qualità dell’artista, forse l’unico spettacolo che valesse veramente la pena vedere, ma che, paradossalmente, è stato messo a pagamento. In effetti, ciò che è gratis risulta essere solo ciò che è scontato e scialbo. Perfino gli scivoli per bambini erano a pagamento (roba da matti), se consideriamo che Vita Vita costa 50.000€ al comune.
Ieri sera, per le vie del centro, è andata in scena un’edizione che somiglia sempre più a una sagra di paese e sempre meno a ciò che il progetto originario di Vita Vita ambiva a essere nelle intenzioni del suo creatore, ovvero una versione culturale delle notti bianche. Tuttavia, entrambi gli obiettivi sembrano ormai mancati.
La gente c’è stata, soprattutto famiglie e adulti, che in questa estate non hanno avuto alcun evento organizzato dal comune; pertanto, le presenze non sono mancate. Tuttavia, facendo un giro, i commenti non erano lusinghieri. Bocciata la proposta artistica: artisti e giocolieri visti e rivisti, senza novità né guizzi di stupore; tante panche, cibo da strada, confusione, nessun filo conduttore, e anche a livello di organizzazione molte falle, specie sulla sicurezza.
Piazza XX Settembre ha accolto l’evento principale piena di buche, con sampietrini staccati e lasciati lì, in contraddizione con un’ordinanza che obbligava gli esercenti a non vendere bibite in lattina per il pericolo che potessero essere usate impropriamente, ma che lasciava potenziali sassaiole nel luogo clou dell’evento. Alla fine, qualcuno è persino inciampato su quelle pietre, rovinando a terra, fortunatamente senza conseguenze gravi.
Un evento, insomma, che soffre di stanchezza e che, cosa ben peggiore, non è più in grado di regalare quello sguardo di stupore, motore dell’immaginazione, lasciandoci a casa più annoiati e delusi.