PORTO: L’APPELLO DE “IL MADIERE”. BASTA PROMESSE

A ventidue anni dalla fondazione dell’associazione “Il Madiere”, il suo presidente, PierLuigi Cipolla, lancia un nuovo appello alle istituzioni per risolvere i problemi legati alla messa in sicurezza del porto di Civitanova Marche. Nonostante le promesse reiterate nel tempo, i pescatori e i diportisti della zona non hanno ancora visto atti concreti che garantiscano la protezione del porto, una necessità urgente per chi vi lavora e per chi lo frequenta.

Cipolla esprime frustrazione per l’atteggiamento delle autorità, che sembrano interessarsi ai problemi del porto solo durante le campagne elettorali. “I cacciatori di voti arrivano, fingono di scoprire i problemi, fanno promesse e poi, una volta raggiunti i loro obiettivi, scompaiono”, scrive il presidente nel comunicato.

Il fantasma del “Progetto Dubai”

Il porto, secondo Cipolla, è stato anche oggetto di tentativi di trasformazione radicale. In una riunione riservata, documentata solo da una foto trapelata, si era parlato di trasformare l’area portuale in una sorta di “Dubai”, un progetto che non ha trovato il favore della cittadinanza. La mobilitazione dei cittadini ha bloccato l’iniziativa, dimostrando la forza della comunità nel proteggere l’identità del porto.

Richieste di chiarimenti e soluzioni condivise

Negli ultimi sei mesi, l’associazione ha cercato in ogni modo di ottenere chiarimenti da coloro che, in passato, si erano impegnati a trovare soluzioni per la sicurezza del porto. Tuttavia, i tentativi di incontro sono stati vani, lasciando spazio solo a voci non confermate e nessuna dichiarazione ufficiale.

“Oggi la Regione ha la possibilità di mettere definitivamente fine al cosiddetto progetto Dubai”, continua Cipolla, chiedendo trasparenza e concretezza. L’associazione esige chiarezza su cosa la Regione intenda fare per garantire la sicurezza del porto, chiedendo che le decisioni già espresse dall’amministrazione comunale e dalla cittadinanza siano rispettate.

In particolare, Cipolla critica l’idea di appoggiare l’allungamento del molo est, citando uno studio dell’Università di Ancona, secondo cui questa soluzione comporterebbe rischi legati al moto ondoso, con onde alte fino a 40 cm all’interno del porto durante condizioni di maltempo. Pescatori e diportisti hanno già suggerito una soluzione alternativa, che l’associazione invita a valutare attentamente.

La forza della comunità e la richiesta di dialogo

“Il Madiere” sottolinea la coesione dimostrata dalla comunità portuale, ricordando come, in soli due fine settimana, siano state raccolte 5000 firme per bloccare il progetto Dubai. L’associazione è pronta a replicare l’azione se necessario, ma chiede di essere coinvolta attivamente nelle decisioni future.

“Chiediamo di sapere quali sono i progetti nei nostri confronti e degli incontri a viso aperto per discuterli concretamente”, conclude Cipolla, rinnovando l’appello per un dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni.

In attesa di risposte ufficiali, l’associazione “Il Madiere” continuerà a vigilare e a difendere gli interessi del porto e della comunità che lo anima.

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