“AL LAVORO PER COSTRUIRE L’ALTERNATIVA” è il titolo dell’assemblea provinciale del PD di Macerata, articolata in due sessioni: la prima si è svolta venerdì sera presso l’Hotel San Claudio di Corridonia, con l’obiettivo di fare il punto con gli eletti delle Marche nelle diverse istituzioni (Europa, Parlamento, Regione); la seconda si terrà venerdì 17 gennaio e sarà più incentrata sull’organizzazione del partito in vista delle elezioni regionali e, se le previsioni saranno confermate, delle comunali dell’anno successivo nella città capoluogo.
Sono previste tre relazioni principali, affidate all’On. Irene Manzi, al Consigliere regionale Romano Carancini e al neo-parlamentare europeo Matteo Ricci.
L’intervento di Irene Manzi ha sottolineato come le recenti elezioni in Emilia-Romagna e in Umbria dimostrino che la destra si può battere attraverso una strategia politica aperta e inclusiva, capace di coinvolgere le forze politiche e associative di centro-sinistra. Ha dichiarato:
“Dobbiamo continuare a lavorare nei territori per essere vicini ai cittadini e ai loro problemi. Di fronte a una sanità in profonda crisi e a una legge di bilancio che penalizza le famiglie e taglia pesantemente i fondi agli enti locali, è necessario costruire un’alternativa politica credibile, basata sull’ascolto e sull’attenzione ai cittadini. Questa è una responsabilità che abbiamo, ancor più urgente nelle Marche, che stanno vivendo uno dei momenti più drammatici della loro storia industriale.”
Romano Carancini ha posto l’accento sulla necessità di costruire un progetto inclusivo e ha affermato:
“Lo spirito del lungo cammino che il PD deve intraprendere fino alle prossime regionali deve essere quello di costruire ponti, abbracciando storie e culture diverse all’interno del partito e nel mondo civico che guarda con attenzione al centro-sinistra. I marchigiani vivono ogni giorno i disastri della giunta Acquaroli, dalla sanità ai trasporti, dalle aree interne alle opere pubbliche. Dobbiamo ripartire dai bisogni delle persone, proponendo un’alleanza ampia e senza veti, capace di coinvolgere le esperienze del cattolicesimo, dell’ambientalismo e del civismo, che sono la linfa vitale delle nostre comunità.”
Sul tema della sanità, Carancini ha denunciato:
“La giunta Acquaroli ha fallito completamente. L’aumento delle liste d’attesa, la mobilità passiva verso altre regioni e le promesse non mantenute sul nuovo ospedale di Macerata sono segnali evidenti. Inoltre, il dato che un marchigiano su dieci rinunci a curarsi perché non se lo può permettere è un fatto angosciante e rappresenta un tradimento clamoroso della fiducia accordata dai cittadini.”
Matteo Ricci, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di unire le forze per vincere le prossime sfide elettorali:
“Abbiamo votato a favore della nuova Commissione Europea come atto di responsabilità, perché in un momento storico così complesso l’Europa ha bisogno di un governo stabile. Per vincere le prossime elezioni, non sarà sufficiente criticare Meloni o Acquaroli; servirà costruire una speranza, un progetto nuovo e di prospettiva. La destra al governo delle Marche è subordinata alle direttive di Roma e ha deluso profondamente i cittadini. Quattro anni fa i marchigiani hanno provato a cambiare, ma molti di loro oggi si sentono traditi. Alle prossime regionali ci aspetta una battaglia durissima: dobbiamo offrire un’alternativa credibile che ridia alle Marche un’ambizione, un progetto, un sogno. Le Marche devono tornare grandi, competitive, e pienamente europee, non una regione che prende ordini.”