Rive Festival emigra a Montecosaro. Il festival ideato da Giorgio Felicetti, anche direttore artistico, rappresentava un’importante proposta culturale per Civitanova, affrontando temi significativi come l’ambiente, il sociale, la musica e varie espressioni artistiche. L’evento aveva un vasto seguito, ma come altre iniziative avviate durante l’amministrazione Corvatta, è stato cancellato diversi anni fa dall’amministrazione Ciarapica.
Tra queste cancellazioni figurano Futura Festival e Rive Festival, nonostante il fatto che Felicetti, civitanovese doc, sia riconosciuto a livello regionale e nazionale come attore e regista. Tali eventi non sono stati sostituiti da appuntamenti di pari valore culturale o attrattivo, capaci di richiamare un pubblico regionale o nazionale.
L’ottusità politica ha privato Civitanova di festival e manifestazioni culturali di spessore, sostituendoli con un intrattenimento fine a se stesso, spesso di dubbia qualità e accompagnato da spese esorbitanti, molte volte ingiustificabili rispetto al successo di pubblico e al valore culturale.
Il Comune di Montecosaro, con risorse limitate ma ben impiegate, organizza ora Rive Festival in questa edizione invernale natalizia, qualificando così la propria.
Ecco il programma:
RIVE.R Festival dodicesima edizione “DEI CORPI DEE”
Per tre week end dal 20 dicembre al 26 gennaio, a cavallo tra le feste della natività e inizio del nuovo anno, location della dodicesima edizione del Festival, sarà il Teatro delle Logge di Montecosaro (con tema “DEE CORPI DEI”.
Si parte venerdì 20 dicembre alle ore 21,15 con una esclusiva: dopo il debutto presso il Cenacolo di Santa Croce in Firenze, il Concerto di Natale di GINEVRA DI MARCO “CANTI, RICHIAMI D’AMORE”: Il tempo della “nascita”, la sua sacralità suggerisce concezione scarna della musica, minimale, massima sostanza possibile. L’uomo e la sua passione, la ricerca dello spirito, il limite, la caduta, rinascita possibile. Un concerto intenso, mistico e spirituale che nell’incanto acustico e nell’intimità del teatro delle Logge connette Ginevra al suo pubblico, un rito laico di forte impatto emotivo in cui gli strumenti si avviluppano l’uno all’altro e la voce morbida, chiara, si fa preghiera.
Sabato 21 dicembre alle ore 21,15 lo spettacolo vincitore del Premio per la Comicità “Massimo Troisi” di cui il grande Enzo Jannacci ha firmato l’unica sua regia teatrale: EGIDIA BRUNO ne “LA MASCULA”.
Omaggio al calcio al femminile condotto fra comicità e levità poetica, arricchito da canzoni composte proprio da Jannacci. Protagonista è Rosalba, detta “la mascula”, che ha una grande passione: quella per il calcio; è una ragazza inconsapevole della propria purezza, di una propria libertà che pare minacciare gli altri e la “normalità”. Una grande prova da interprete, per raccontare di un pallone calciato da gambe femminili nel Meridione d’Italia.
Domenica 22 dicembre è tutta dedicata al nuovo cinema al femminile con al centro corpi di donne: due registe di generazioni diverse saranno protagoniste del pomeriggio cinema; alle ore 16 inizia EMMA DANTE che presenta il suo “MISERICORDIA”, racconto di una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, che esplora l’inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla società. Racconta la fragilità delle donne, la violenza che continua a perpetuarsi contro di loro, la loro disperata e sconfinata solitudine. Emma Dante presenzierà in collegamento video con RIVE.R.
Alle ore 18 protagonista è GIULIA GRANDINETTI che presenta il suo ultimissimo lavoro “MAJONEZË” corto di 22 minuti ambientato in Albania, dove la giovane Elyria vive con la sua famiglia seguendo le rigide regole imposte dal padre, nascondendo la sua rabbia con l’obbedienza. Un forte desiderio di ribellione cresce in lei giorno dopo giorno e la porterà a compiere un amaro ma necessario atto di rivoluzione. Marchigiana di nascita, ma vive a Parigi, dove prepara il suo prossimo lungometraggio Jaune et Bleu, Giulia Grandinetti sarà presente alla proiezione del suo film.
Dopo la pausa natalizia, il festival riprende venerdì 17 gennaio alle ore 21,15 con un appuntamento da non perdere, buon auspicio per il nuovo anno: VITO MANCUSO con la Lectio Magistralis “DESTINAZIONE SPERANZA”.
In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, dice il teologo laico e filosofo, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa ardua. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.
Sabato 18 gennaio il festival avrà un pomeriggio denso di eventi di altissimo profilo: alle ore 17 inizia LUCIA TANCREDI presentando il suo ultimo romanzo “Ogni cosa è per Giulia” editore Ponte alle Grazie. Lucia Tancredi dà vita qui a un personaggio tanto letterario quanto tragicamente reale: Giulia Schucht – musicista di talento, cittadina dell’Unione Sovietica – intreccia il suo destino a quello di Antonio Gramsci, un uomo che non può essere suo perché appartiene alla Storia, sperimentando sulla sua pelle il vento dell’utopia e i disastri dei totalitarismi, le sorprese di una relazione mai veramente vissuta.
E nella sua struggente freschezza, lascia affiorare una voce unica, sospesa e dimenticata come quella del suo violino. Alle ore 18 Lucia Tancredi dialogherà con uno dei maggiori critici letterati saggisti italiani, WALTER SITI (curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini, vincitore del Premio Strega 2013 con Resistere non serve a niente) che presenta “C’ERA UNA VOLTA IL CORPO”, sua ultima indagine sulle peripezie del corpo contemporaneo tra tatuaggi, rimozione della vecchiaia e della morte, abiti genderless, crisi della natalità, differenze di classe e body shaming. Il corpo diventato estensione controllata e ipertecnologica, il corpo frutto di intelligenze artificiali, il corpo che si sottrae all’esistenza: Walter Siti con questo suo ultimo libro edito da Feltrinelli, scrive un essay lucidissimo, spiazzante e cyberpunk, confermandosi come uno dei massimi autori italiani.
Il pomeriggio di sabato 18 gennaio termina alle ore 19, con un raffinatissimo concerto: la splendida voce di SERENA ARMOSTRONG FORTEBRACCIO, che in duo con il pianista Domenico Cartago, presenta un suo ammaliante “SELF PORTRAIT”.
Nata in Puglia, Serena “Armostrong” Fortebraccio è una delle voci Jazz più eclettiche della scena italiana. Sperimentatrice dalla voce umana in un linguaggio Jazz caleidoscopico, alchimia di tradizioni stili vocali culture ed epoche storiche, dalla musica elettronica al rock, dall’avanguardia contemporanea fino alla medievale ed antiqua. Fa parte a lungo dell’ensemble vocale femminile Faraualla, con cui spazia dalla musica alla danza, dal teatro all’arte contemporanea. Tantissime le sue collaborazioni, dall’elettronica di Interiors (Valerio Corzani ed Erica Scherl), fino a jazzisti del calibro di Mirko Signorile, Paolo Damiani, Massimo Manzi, Massimo Moriconi, o musicisti come Hugh Masekela, Bobby McFerrin, Shirin Neshat, Maria Pia De Vito, Michelangelo Pistoletto, Paolo Pietrangeli. Come solista ha dedicato un album all’artista islandese Bjork, per la prestigiosa Emarcy/Universal. L’ultimo suo lavoro “Izarus” è un concept-album, dove rilegge il repertorio di David Bowie. In esclusiva per RIVE’R un concerto summa della sua arte vocale e musicale, dalla tradizione folk alla canzone d’autore, da Bowie a Bjork, da Maria Joao a Joni Mitchell, da Thelonious Monk a Pat Metheny.
Domenica 19 gennaio alle ore 15,30, è ancora cinema: MARIA MONTESSORI-LA NOUVELLE FEMME di Léa Todorov, con Jasmine Trinca e Leìla Bhekti. Un film che esplora la straordinaria vita e il pensiero rivoluzionario di Maria Montessori, pioniera dell’educazione moderna e figura emblematica dell’emancipazione femminile.
Il festival conclude con una riflessione pratica e intensiva: sabato 25 e domenica 26 è il workshop teatrale condotto dal nostro direttore artistico, il regista e drammaturgo GIORGIO FELICETTI: “MIO CORPO MIO PASOLINI”. Pier Paolo Pasolini mette al centro della sua opera il corpo, sacralità di rappresentazione, realtà del creato, purezza crudele, mezzo del potere, nostro essere al mondo. Questo primo laboratorio teatrale su Pasolini si incarna nelle immagini stupende che il poeta ci ha lasciato, dal cinema alla poesia, dalla narrativa alla saggistica, fino alla critica sociale, per fare strumento di conoscenza sul palcoscenico della storia più nostra. Per farci corpo. E rispondere alla domanda: ma noi, abbiamo ancora un corpo?