EX COVID HOSPITAL: 700.000 EURO SPESI PER TENERLO CHIUSO. E LA FIERA NON VIENE RICONSEGNATA

La gestione del “COVID HOSPITAL”continua a far discutere, soprattutto per i costi sostenuti dalla Regione dopo la sua chiusura, avvenuta nel luglio del 2021. Secondo i dati ufficiali forniti al consigliere regionale Romano Carancini dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, i costi totali per mantenere la struttura chiusa ammontano a ben 690.021 euro.

La ripartizione dei costi
• 2021/2022: 449.604 euro
• 2023: 214.345 euro
• 2024: 26.072 euro

A gestire l’intera vicenda è stata l’Area Vasta, poi AST 3, guidata dalla dottoressa Daniela Corsi.

Tra i punti più critici di questa gestione si segnala l’inutilizzo di un macchinario sanitario all’avanguardia: la TAC Slice, rimasta ferma per quasi tre anni all’interno della struttura. Questo macchinario avrebbe potuto contribuire in modo significativo a ridurre le liste d’attesa per esami diagnostici, ma è rimasto bloccato, a detta di molti, a causa di una gestione poco lungimirante.

Protagonisti di questa vicenda, oltre a Daniela Corsi, sono stati il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore Saltamartini e il consigliere Pierpaolo Borroni, che in passato aveva preso parte a un’operazione mediatica sul COVID hospital.

Un ulteriore elemento emerso è la spesa di 3.957,01 euro per servizi straordinari di pulizia e sanificazione definiti come “prestazioni extra contratto”. Questa cifra è stata sostenuta per preparare la struttura (dopo la denuncia della sporcizia e dello stato di abbandono in cui versava il covid hospital in occasione di una ripresa poi postata su FB che ha visto protagonista il consigliere Borroni, la cui partecipazione è stata ironicamente definita una “pietosa comparsata”.

Questa vicenda solleva importanti interrogativi sulla gestione delle risorse pubbliche, soprattutto in un contesto di crisi sanitaria e con liste d’attesa per esami diagnostici sempre più lunghe. I cittadini meritano trasparenza e risposte: perché un macchinario così prezioso è rimasto inutilizzato per anni. E quali benefici reali ha prodotto una spesa complessiva di quasi 700.000 euro per una struttura chiusa che andava smantellata?

Rendere noti questi dati è fondamentale, non solo per fare chiarezza, ma anche per spingere chi di dovere a un’assunzione di responsabilità.

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