Nel comunicato stampa di fine anno, la Federazione Provinciale del PD di Macerata, guidata dal segretario Angelo Sciapichetti, traccia un bilancio critico sui quattro anni di amministrazione della destra a livello regionale e provinciale.
“A fine anno è tempo di bilanci, e dopo quattro anni consecutivi, ho l’impressione che non funzioni più la narrazione quasi fiabesca della destra, secondo cui tutto va bene, anzi benissimo. ‘Con me cose mai viste, nessun paragone con chi c’era prima’, dice Acquaroli sull’onda del ‘stiamo scrivendo la storia’ di Giorgia Meloni. Tuttavia, quando le cose non funzionano, la colpa è sempre di chi c’era prima. Ricordate il refrain: ‘E allora il PD?’”.
Sciapichetti sottolinea che, dietro alle dichiarazioni trionfalistiche, la realtà per i cittadini è tutt’altro che rosea. “I maceratesi, così come tutti i marchigiani, si stanno accorgendo che il sogno promesso sta diventando un incubo. Quattro anni fa hanno provato a cambiare, ma oggi molti di coloro che hanno voluto il cambiamento sono delusi. Se potessero, credo che nella calza della Befana sostituirebbero i dolcetti della prima luna di miele con tanto carbone.”
LE DIECI DOMANDE DEL PD
Il segretario elenca una serie di questioni irrisolte che ritiene emblematiche del fallimento della destra, articolate in dieci domande:
1. “Perché l’Ast di Macerata ha cambiato cinque direttori in quattro anni, impedendo di fatto una minima programmazione sanitaria territoriale? Di chi è la colpa?”
2. “Perché la tanto sbandierata riforma sanitaria, dopo due anni e mezzo, è rimasta una scatola vuota? Intanto, le liste di attesa sono aumentate e le Marche sono tra le regioni dove più persone hanno rinunciato a curarsi.”
3. “Perché, abbandonato il progetto dell’ospedale provinciale, la destra ha promesso continuamente l’inizio lavori senza che vi sia un progetto definitivo o fondi adeguati?”
4. “Perché il sistema idrico provinciale è bloccato da liti interne alla destra, lasciando incerto il futuro della gestione dell’acqua pubblica?”
5. “Perché, dopo quattro anni, non esiste ancora un piano regionale dei rifiuti, costringendo Macerata a portare i propri rifiuti fuori provincia con un enorme aggravio di costi per i cittadini?”
6. “Perché la maggioranza di destra a Macerata non riesce neanche a garantire il numero legale per approvare il bilancio comunale?”
7. “Perché il governo Meloni, con la complicità della destra regionale, ha abolito il Superbonus per i terremotati, bloccando la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma?”
8. “Perché il nuovo dimensionamento scolastico penalizza le aree interne del maceratese, già gravemente colpite dal terremoto e dalla mancanza di servizi?”
9. “Perché il sistema di welfare marchigiano è stato smantellato, lasciando sole le famiglie più fragili, specialmente quelle alle prese con problemi di salute mentale?”
10. “Perché l’ex Covid Hospital di Civitanova, costato 690.000 euro in tre anni per rimanere chiuso, non è stato utilizzato per ridurre le liste d’attesa con strumenti come la TAC Slice, ferma per due anni?”
UN APPELLO PER IL FUTURO
Sciapichetti conclude con un appello a costruire un’alternativa credibile per le Marche: “Per vincere le prossime elezioni non basterà parlare male della destra, servirà un programma serio, convincente e realizzabile. Abbiamo bisogno di un nuovo centrosinistra che coinvolga il mondo civico, le associazioni di categoria, le università, il terzo settore, e unisca laici e cattolici. La vittoria di Stefania Proietti in Umbria è un segnale: di fronte al malgoverno, i cittadini scelgono amministratori competenti con una visione chiara.”
Il segretario richiama all’unità: “Come dice la nostra segretaria Schlein, dobbiamo essere ‘testardamente unitari’. Solo con un centrosinistra coeso possiamo restituire alle Marche un sogno, un progetto e una visione per tornare grandi e competitive.”
Dimmi se occorre qualche aggiustamento!