Una piccola centrale di spaccio di cocaina. E’ quanto avevano messo in piedi ad Osimo le cinque persone arrestate al termine delle indagini dei carabinieri di Caserta su un giro di sostanze stupefacenti. La rete di distribuzione era stata realizzata con l’appoggio di Raffaele Piccolo, elemento di spicco del clan dei casalesi, ora collaboratore di giustizia. La droga veniva acquistata a Trentola Ducenta, comune dell’agro aversano, da Vincenzo Vassallo, titolare di un ristorante, e trasportata nelle Marche, nascosta tra confezioni di mozzarella e di pane, da Angelo D’Urso, di Casandrino. Poi veniva ceduta nell’abitazione di un altro indagato, Salvatore Del Buono, che gestiva l’attività insieme con la moglie, Rosa Verde ed il fratello, Ciro Del Buono. Coinvolti nell’indagine anche Filomena Cavaliere, madre di Raffaele Piccolo, e la figlia Giuseppina, che all’interno dell’abitazione di Del Buono stavano
scontando una condanna agli arresti domiciliari perché accusate di detenzione di una pistola.
