Avevano trovato il modo per tirare su un lauto stipendio (si parla di 7mila euro al mese) e affrontare così le difficoltà di ogni giorno. Gli “affari” però sono stati bruscamente interrotti dall’intervento della Squadra Mobile di Macerata. A finerire nei guai la donna di 28 anni, il marito di 29 entrambi del fermano e un civitanovese proprietario della casa dove la donna lavorava. La signora adescava i clienti attraverso annunci pubblicati su vari giornali specializzati. La cosa non passò inosservata e un poliziotto, fingendosi cliente, prese un appuntamento. Una volta sul posto iniziò a contrattare prezzo e prestazione mentre il marito della donna aspettava in un’altra stanza che la moglie finisse. Per questo motivo dovrà rispondere di favoreggiamento della prostituzione. Stessa accusa anche per il proprietario della casa che si trova a Civitanova in via Cernia. A dare il là alle indagini il continuo via vai di persone dall’appartamento. Il giudice per le udienze preliminari ha rinviato a giudizio sia il marito che il civitanovese. L’udienza si terrà a gennaio.
