Un ordigno, forse una bomba carta, è stato fatto esplodere da ignoti alle 3 di oggi davanti alla sede della Cgil ad Ascoli Piceno, nel quartiere di Pennile di Sotto. Non ci sono stati feriti, ma danni alla vetrata, agli infissi e ad una stanza della struttura. L’attentato, su cui indagano la Digos e la Polizia scientifica, non è stato rivendicato. Molte le analogie con l’esplosione di un ordigno che il 29 novembre 2010 danneggiò la vicina Camera del Lavoro di Castel di Lama. Un fatto rimasto impunito. “E’ un segnale di intimidazione che ha una matrice più politica che sindacale”. Così il segretario provinciale della Cgil di Ascoli Piceno commenta l’esplosione di un ordigno davanti alla sede del sindacato ad Ascoli. “La Cgil – afferma – non si è fatta intimidire durante il Ventennio, figuriamoci se può riuscirci un petardo”. “Ci battiamo contro chi vuole introdurre nuove norme che facilitino i licenziamenti e contro chi ne vuole introdurre altre che faranno crescere il precariato. Non possono esserci le mani di lavoratori dietro un gesto come questo, ma di chi non la pensa come noi in maniera netta”. Nessuna avvisaglia o avvertimento di quanto accaduto. Dopo l’attentato dello scorso anno contro la Camera del Lavoro di Castel di Lama, quando un ordigno di discreto potenziale fu fatto esplodere all’1:30 di notte davanti al portone, in via Monte Lieto, “non ci sono stati altri episodi di intolleranza”. “Seguiamo vertenze importanti per il territorio Piceno, gravato da una forte crisi occupazionale – ricorda il segretario – ma sono convinto che non siano la causa di quanto avvenuto la notte scorsa. Un fatto che comunque non può essere derubricato a mero atto di teppismo”.