Incentivi all’esodo e integrativi alla cassa integrazione a saldo finale costante, uguali per tutti i 123 lavoratori coinvolti nella delocalizzazione in Polonia delle lavorazioni della Best di Montefano, l’azienda produttrice di motori per cappe aspiranti che ha chiuso lo stabilimento dalla sera alla mattina. E’ questa – riferisce Lidio Staffolani, delegato Fiom dei sindacati interni alla fabbrica – la linea decisa dall’assemblea dei lavoratori. Il mandato è quello di proseguire la trattativa con la direzione aziendale, ma secondo un principio di ‘”egualitarismo”, perché la chiusura improvvisa dell’attività “é stata un danno uguale per tutti” (salvo due dei 125 addetti iniziali che hanno accettato il trasferimento nell’impianto di Cerreto d’Esi). La Best vorrebbe una modulazione degli incentivi in base al meccanismo che chi va via prima ottiene un incentivo più alto, ma questa linea non convince gli operai. Un nuovo incontro con la proprietà non è stato ancora fissato.