Scusate il disturbo, ma vorrei cogliere l’occasione nell’augurarvi buone feste, per fare una riflessione. Fino all’anno scorso tra mille sacrifici, sotto l’albero per i miei figli (ne ho due un ragazzo di 14 anni e una bambina di 9) riuscivo a far trovare loro sotto l’albero il regalo desiderato. Voglio precisare e con orgoglio che sono ragazzi dalle pretese ragionevoli: niente giochi tecnologici o telefonini all’ultima moda. Quest’anno però mi trovo in una situazione imbarazzante. Mio marito è in cassa integrazione cosiddetta “in deroga” e la mia busta paga di dicembre se ne è andata via quasi subito. La tredicesima 984euro che in passavo utilizzavo per il pranzo di Natale, e appunto per fare qualche regalino, quest’anno l’ho dovuta utilizzare per pagare i “debitucci” fatti durante l’anno. Vi confido che la notte passata è stata davvero angosciante, in preda a mille pensieri, rimorsi, sensi di colpa. Come avrei fatto a dire ai miei figli che il pranzo di Natale sarebbe stato un pranzo normalissimo senza pretese e senza nemmeno il panettone che costando 5 euro e 40 (tra i più economici) non ce lo potevamo permettere? Mi sono alzata in preda al panico, sono andata in cucina e lì ho visto mio marito e i miei figli fare colazione. Mi sono fatta coraggio e tutto d’un fiato ho detto loro che questo Natale sarebbe stato un Natale di sacrifici, che mi dispiaceva tanto ma che purtroppo avrebbero dovuto rinunciare ai regali. Non avevo ancora finito quando mia figlia scattando letteralmente in piedi mi dice: “mamma ma cosa dici? Tu e babbo siete il regalo più bello. Non ci importa niente del pranzo o dei regali. La cosa che più desideriamo è stare bene tutti insieme. Siamo una famiglia e nessun regalo potrebbe farci più felici”. Ho pianto, sono corsa ad abbracciarli e vi garantisco che non mi sono mai sentita così stupida per aver passato una notte di tormento. Attraverso voi di Civitanovalive, voglio dire grazie ai miei figli perché sono davvero una mamma fortunata. Con stima, Eleonora