Non basta “essere giovani anagraficamente o avere visibilità mediatica per essere bravi”. Dunque largo ai Renzi e alle Serracchiani ma non solo. Convinto di poter “fare bene” come candidato premier del centro sinistra, l’ex sindaco Pd di Macerata Giorgio Meschini si candida ufficialmente alle primarie, sfidando il segretario del Pd Bersani e gli altri candidati in pectore. Cinquantasei anni, ex assessore comunale, ex consigliere regionale e poi sindaco di Macerata per dieci anni, fino al 2010, Meschini si considera “non un politico di professione, ma un appassionato del bene comune, a cui – afferma – ho dedicato gran parte della mia vita, con impegno e dedizione”. Ingegnere esperto di sicurezza aziendale, cattolico, l’ex sindaco si dice “certo di una cosa: con la politica non mi sono arricchito e non ho mai approfittato dei ruoli ricoperti”. Cosa che gli è “sempre stata riconosciuta, anche dagli avversari”. Più che la giovane età o la capacità di ‘bucare’ il video, per candidarsi alla guida del Paese secondo lui è importante “aver dimostrato con i fatti quello che si è, e aver portato a compimento gli impegni presi con gli elettori”. Senza lasciare gli incarichi in anticipo per altri ruoli (il riferimento implicito è al sindaco di Firenze): “un fatto non positivo in generale, che al centro sinistra ha sempre portato male” (vedi il caso Roma con Veltroni e il caso Catania con Bianco). Da ultimo, Meschini si candida anche perché “le Marche hanno bisogno di una maggiore presenza e peso politico a livello nazionale”, la regione vanta “un tessuto economico fra i più efficienti del Paese”, e può essere “un punto di riferimento nazionale”.