Una medicazione a pagamento per togliere i punti di sutura dopo un intervento di rimozione di un neo ad una 17enne, compiuto all’ospedale di Torrette, costa un’accusa di abuso d’ufficio al chirurgo estetico Alberto Di Giuseppe. Per legge ogni medicazione o controllo legato a intervento in day hospital in una struttura pubblica è gratuito e il pm contesta al medico di aver indotto la paziente alla visita privata, commettendo un abuso. Davanti al giudice il chirurgo ha respinto l’accusa, sostenendo che furono i genitori della ragazzina, anche per la delicatezza dell’operazione di rimozione di un neo dal viso, a chiedere che fosse Di Giuseppe, in forma privata, a rimuovere i punti di sutura. Circostanza confermata da un’infermiera e da un medico della clinica dermatologica i quali hanno riferito che la famiglia non volle prenotare, dicendo di voler provvedere privatamente. Non sono dello stesso avviso i familiari della giovane che, trovatisi a pagare 150 euro per la medicazione, sporsero invece denuncia contro il chirurgo. Il processo proseguirà il 5 giugno.