TRIPLICE SUICIDIO: CRONACA DI UNA GIORNATA DI DOLORE E RABBIA

img_2446Giornata di lutto cittadino nel giorno del funerale di Romeo Dionisi, Anna Maria Sopranzi e Giuseppe Sopranzi, due coniugi e il fratello di lei che hanno scelto la morte come rimedio estremo per fronteggiare una disperazione ormai insuperabile a causa delle enormi difficoltà economiche in cui si trovavano.
A mezzogiorno, in città è arrivata la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini per rendere omaggio alle salme e solidarietà ai familiari invitati in Comune. Ad accoglierla, c’erano le massime autorità cittadine e militari, il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, il vice Giulio Silenzi, il presidente del Consiglio comunale Ivo Costamagna, gli assessori e i consiglieri comunali, l’assessore regionale Sara Giannini, il senatore Mario Morgonie la deputata Irene Manzi, il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.
“E’ una tragedia enorme che ha sconvolto Civitanova e l’intero Paese – ha detto il presidente Boldrini dopo un colloquio con i familiari e gli amministratori avvenuto a porte chiuse – e ci chiama a riflettere. Queste persone hanno avuto vergogna a chiedere aiuto. Chi non ha denaro, in Italia, si sente indegno di vivere, ma la qualità della gente è nei suoi valori e non nel denaro che possiede. Non ci si deve sentire sopraffatti perché non si ha denaro. Debbono scattare maggiori misure di protezione sociale per le fasce più deboli. Sono qui ad esprimere la mia solidarietà alla famiglia e ad una città che è stata profondamente ferita, così come la nostra Regione un tempo considerata tra le più floride. Coloro che svolgono un ruolo nelle istituzioni debbono mettere la lotta alla povertà al centro dei loro provvedimenti e dare risposte concrete chi ha più bisogno”.
Dopo aver partecipato alla cerimonia in Comune, Laura Boldrini ha reso omaggio alle salme presso l’obitorio dell’ospedale cittadino, raccogliendosi in silenzio insieme al Sindaco Corvatta che ha ribadito, in lacrime: “Lo Stato non abbandoni la gente e aiuti i Comuni a dare contributi a chi ha bisogno. Le strategie economiche non hanno senso se non si pensa che in fondo alla catena c’è gente come questa che non sa chiedere aiuto’.
Nel pomeriggio i funerali nella chiesa di San Pietro e Paolo sono stati celebrati dall’arcivescovo di Fermo Mons. Luigi Conti e dai parroci di Civitanova alla presenza di militari in alta uniforme e delle più alte autorità civili, tra cui il presidente della Regione, Gian Mario Spacca. “La condizione in cui erano entrati i nostri fratelli – ha detto Mons. Conti durante l’omelia funebre – era vissuta come buio totale, eclissi di luce senza speranza. Sposi per tutta la vita, hanno camminato insieme e si sono presentati uniti anche alla morte, sono sicuro chiedendo perdono e mettendosi nelle mani di Dio. Dobbiamo essere pronti a guardarci negli occhi e a tendere la mano perché ciascuno di noi è custode del proprio fratello, come è scritto nella Genesi. Occorre che domani ci sia un nuovo inizio e che sia l’impegno di tutti per stare accanto a chi ha bisogno. Io sono spaventato: mai come in questo periodo le persone vengono da me per cercare lavoro e non sono solo operai ma tanti imprenditori che vogliono salvare il lavoro ai loro dipendenti. In questa città ho avuto modo di constatare tanta solidarietà in altre occasioni; la città intera prenda spunto da questo momento di dolore per rinascere nella speranza dopo questa ferita così grande. L’unica speranza che abbiamo è uscire dall’indifferenza”.
Le amiche di Anna, prima dell’uscita delle bare dalla chiesa hanno letto il loro saluto, accompagnato da un lungo applauso della tanta gente arrivata a salutare Romeo, Annamaria e Giuseppe. All’uscita dei feretri, qualcuno tra la folla ha fatto uscire grida e contestazioni contro le autorità. Parole e accuse agghiaccianti che contrastano con il riserbo mantenuto dalle tre persone quando erano in vita, chiuse nel loro dolore.
Tra le corone di fiori, anche quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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