Si parla tanto di metropolitana di superficie nelle sue varie forme persino di monorotaia sopraeleva, tutti bei progetti per carità ma costose e lontani dal realizzarsi. Ritengo altresì che nell’immediato sia necessario investire sul trasporto pubblico, urbano ed extraurbano per garantire una mobilità sostenibile ed alternativa al fine di ridimensionare i livelli delle polveri sottili (PM 10, PM 2.5) a Civitanova.
Per esempio mi sono reso conto in questi giorni piovosi di come in città siano praticamente scomparse le pensiline alle fermate dell’autobus, ve ne è una al parcheggio degli autobus davanti alla chiesa di Cristo Re piccola con due panchine di cemento e per il resto il nulla, o quasi, per non parlare poi della periferia. Questo crea effettivamente una situazione di notevole disagio inflitta agli incolpevoli utenti. Aumentando notevolmente i rischi, dunque, di brutte infreddature (se non peggio) per gli utenti del servizio pubblico Civitanovese per non parlare poi del non meno grave disagio che da anni patiscono gli utenti dei bus extraurbani, consegnati inesorabilmente, privi di qualsivoglia riparo, alle intemperie d’ogni stagione.
Storia vecchia e per molti versi incomprensibile. Una città alla quale non mancano, di volta in volta, ambizioni di prestigio e di richiamo, che non ha mai dimostrato qualche interesse per la sorte della gente che, da tutto il vasto circondario, gravita su Civitanova spostandosi in autobus. Nessuna struttura di minima accoglienza, nessun tentativo di concentrare e razionalizzare arrivi e partenze: tutto all’addiaccio e in varie postazioni. Un disastro di servizio e di immagine che si perpetua da decenni, nell’indifferenza, davvero inspiegabile, dei reggitori di Palazzo Sforza.
Sono molte le città, anche modeste ma attente ai cittadini, che, negli anni, si sono dotate di strutture minime ma diffuse (banchine con tettoia), medie (autostazione tradizionale) o evolute (centri di interscambio ferrovia/gomma urbana ed extraurbana). Non a Civitanova dove si parla di metropolitana di superficie o di mezzi di trasporto di superficie ma che poi lascia gli utenti in preda alle intemperie.
E dire che in un orizzonte Civitanova deve fare del trasporto pubblico su ruote o su rotaie l’attrattività del proprio centro urbano e giocarsi anche sotto questo profilo trasportistico la figura di leadership in provincia. Niente, nessun segno d’interesse anche da parte di chi dovrebbe preocuparsi di valorizzare le funzioni commerciali e terziarie di un centro sempre più a rischio. Se si vuole diminuire l’inquinamento atmosferico di Civitanova incentivando i propri cittadini e i cittadini dei dintorni ad usare mezzi di trasporto alternativi bisogna anche fare in modo che questi mezzi siano comodi, affidabili e sicuri soprattutto per la salute di coloro che ne fanno uso.
Parliamo pure di progetti realizzabili anche in un prossimo futuro ma lavoriamo sul presente.
Yuri Rosati