Una serata che ha visto protagonisti i bambini della colonia dell’Associazione Futurità “L’isola dei bambini”, in attività da vent’anni, che sta andando avanti nello chalet “Attilio” del lungomare nord . Presenti ovviamente tanti genitori, che si sono divertiti con i loro figli, una volta tanto senza alcuna apprensione per il tempo che, dopo aver determinato il rinvio mercoledì sera, si è mantenuto davvero clemente.
Titolo dello spettacolo: “Oggi ho imparato a volare”, che ha proposto un viaggio immaginario nel mondo dei quadri del famoso incisore e grafico olandese, Escher, con un suggestivo contorno di buona musica, con la sceneggiatura di Maria Grazia e Giovanna Baiocco, con coreografia di quest’ultima, le scenografie di Enrico Angelini, e l’impagabile apporto di Dafne Vitali.
Un racconto scenico all’insegna della fantasia, che prende forma dal racconto di due giovanissimi, interpretati da Alessia e Federico, ai quali accade di entrare nell’atmosfera del quadro di Escher, “Sky and Water”, (Il cielo e l’acqua), dove gli uccelli diventano pesci e viceversa. Una conferma di questa immaginaria possibilità, non rara nel mondo dei bimbi, viene da due pesci, un “rosciolo” e una “zanchetta”, finiti nella rete di un pescatore “de Citanò”, e raccontano di aver sognato di essere diventati due uccelli, per cui hanno avuto la possibilità di nuotare nel cielo. “É come se il mare – ha commentato uno dei loro, la graziosa Silvia, – si fosse rovesciato”. Lo stupore sta nel fatto che, magicamente, assumono la fisionomia di due uccelli e questa metamorfosi è festeggiata da un gruppo di uccelli che ballano al suono di una dolce canzone di Franco Battiato.
C’è dell’altro, però, e riguarda due gabbiani, ovvero due kukà, che sanno cantare e difatti interpretano una canzone del cantautore civitanovese Bip Gismondi e raccontano di aver veduto, mentre erano in assemblea sulla scogliera, due pesci volare. Anche questa volta, per festeggiare quella straordinaria metamorfosi, una schiera di pesciolini danza alla maniera della scuola di Aquarius. Ci si avvia alla conclusione dello spettacolo mentre si ascolta Eugenio Finardi cantare: “Oggi ho imparato a volare” e il commiato avviene con: “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano.
Morale della favola e dello spettacolino, è quella che si può sempre imparare a volare: basta avere il cuore giovane, capace di sognare. E a guardare bene, anche il nostro cielo, una volta tanto in questa uggiosa estate, è sembrato finalmente blu. Per cui è stata gran festa mentre una “lanterna cinese” si alzava festosa nel cielo della sera.