Immaginate il mondo in bianco e nero. Grigio il cielo, grigio il sole, grigi i prati, grigi i fiori. Deve essere stato il rifiuto di immaginare un mondo così grigio che ha stimolato Bruno Munari a riscrivere nel 1981 la storia di Cappuccetto, non solo rosso, ma anche verde, giallo, blu e bianco che presto è diventato un classico della letteratura per l’infanzia e dal 1999, con più di 300 repliche, la compagnia dei Teatri Comunicanti lo racconta ai bambini di tutta Italia.
I protagonisti sono gli stessi: la bambina che va a trovare la nonna e il lupo cattivo. In scena il bravissimo Oberdan Cesanelli con pochi semplici elementi scenici costruisce i diversi ambienti caratterizzati dai diversi colori: tutto verde per il bosco, dove Cappuccetto viene salvata dalle rane, tutto giallo per la città dove intervengono i canarini, tutto blu per il mare dove il lupo è diventato un pesce-lupo e infine la candida e silenziosa neve per il bianco totale dell’ultima scena.
È un’immagine di magia la fotografia con cui i numerosi bambini che hanno seguito la rassegna “A teatro con mamma e papà” hanno lasciano l’Annibal Caro, dopo essersi spaventati per il lupo famelico e aver convinto Cappuccetto, gridando con tutta la loro voce, a fare attenzione di fronte ai pericoli. Uno spettacolo divertente e collaudatissimo che ha reso partecipi i bambini, e anche gli adulti, nello snodarsi della vicenda.
La Rassegna organizzata dal Comune di Civitanova, Assessorato alla Cultura, Teatri di Civitanova con la direzione artistica di Marco Renzi, con questo spettacolo chiude la stagione ma il teatro per i più piccoli, come ha detto il Vice Sindaco Giulio Silenzi nel suo saluto iniziale, tornerà durante l’estate e farà tappa nei quartieri della città.