Ne hanno parlato con l’entusiasmo tipico della prima volta, ma a “seduta” sciolta, nel riuscito convegno del Pd, non è cambiato un granchè. La Metropolitana di Superficie continua a dividere Palazzo Sforza dalla Fondazione Carima, Camera di Commercio e dal Pd civitanovese, che venerdì sera ha ribadito ancora una volta il sostegno al progetto. Peccato, però, che dalla sala dell’Ente Fiera (circa 150 persone), ognuno è entrato ed uscito con la propria convinzione. Di nuovo, solo una timida e condizionata apertura al dialogo strappata ad Erminio Marinelli. Sì, questa volta, rispetto alle assenze al Cine Teatro Cecchetti, il vice sindaco era presente con l’assessore Morresi e il consigliere comunale Andrea Doria. Tutti in prima fila, attenti agli interventi e a quel “buco nero”, la Ceccotti alla quale il consigliere provinciale Giulio Silenzi prima e regionale Sara Giannini poi, hanno attribuito le colpe di questo stallo. “Nessuno sa nulla – hanno detto – e nulla è dato sapere. Si sta tenendo segreto un percorso che incide su interessi milionari. E’ dunque necessario discuterne pubblicamente prima che il progetto diventi definitivo ed intoccabile”. E se a Civitanova “l’amministrazione ha una visione condizionata dai privati piuttosto che dalle scelte strategiche”, Silenzi è fermamente convinto di quanto sarebbe “sciocco perdere questa collaborazione con la Fondazione e la Camera di Commercio che insieme hanno trasformato un’idea in qualcosa di fattibile e strategico per Civitanova e per l’intera Provincia di Macerata. Soprattutto in una situazione – spiega – di interminabili file di auto, in un momento in cui il problema dell’inquinamento, delle polveri sottili è quanto mai serio e in vista di oltre 300 mila metri cubi di centro commerciale che sorgeranno dietro la Tamoil”. L’invito è quello di “uscire dalle logiche della contrapposizione, accelerare il dibattito e prendere una decisione”.
Decisione che “consegnerebbe a Civitanova – ha spiegato la Giannini – la possibilità di tornare città leader della costa”. Nel mezzo l’intervento di Franco Gazzani, Presidente della Fondazione Carima. “Se la metropolitana non si farà – ha affermato – tra qualche anno ci troveremo con una serie di malattie tumorali sconvolgenti”. Gazzani lascia la politica a chi fa politica. “Dico solo che è una questione di uomini, di persone e non di destra o di sinistra. Precludersi questa possibilità è secondo me un errore mortale”. Servito lo “smacco” morale, è stata la volta del prof. Calafati
deluso “da chi ha definito la Metropolitana di Superficie il Muro di Berlino e da chi continua a non capire l’importanza di questo progetto in una fase di transizione estremamente difficile per tutta la provincia. Rientrare nei parametri – aggiunge – costerà molto caro”. Immediato l’intervento di Marinelli, dopo una lunga riflessione sulla penalizzante politica di Trenitalia per Civitanova. “Nessuno è contro la Metropolitana – ha detto – parliamone, ma bisogna tenere conto di alcuni aspetti: la ferrovia, la nazionale, la struttura architettonica della città”. “Marinelli – ha commentato la Giannini – con il suo intervento sembrava il vice-sindaco di un’altra città. Nulla ha detto in merito alla Ceccotti e nulla ha detto in merito
alle soluzioni da dare alla questione”.
Dal Corriere Adriatico