Dal 1 dicembre 2017 le famiglie potranno finalmente richiedere il reddito di inclusione, misura reddituale prevista dalla legge 33/2017 per contrastare la povertà (legge n.33/2017) che diventerà operativa a partire dal 1 gennaio prossimo.
Potranno beneficiare della misura i nuclei familiari in possesso dei requisiti richiesti dalla
1) Un beneficio economico;
2) Un progetto personalizzato di attivazione ed inclusione sociale e lavorativa per superare la condizione di povertà.
A chi è indirizzato il REI?
Nella prima fase (dal 01 gennaio 2018 al 30 giugno 2018) il REI sarà destinato a:
− Nuclei familiari con almeno un figlio minore
− Nuclei familiari con un figlio disabile
− Nuclei familiari con donna in stato di gravidanza
− Nuclei familiari con una persona di 55 anni o più in stato di disoccupazione
Chi può presentare la domanda di richiesta del reddito d’inclusione?
I requisiti di accesso al REI sono:
− Non avere un valore Isee superiore a 6000 euro
− Non avere un valore dell’ISRE (indicatore reddituale dell’ISEE diviso la scala di equivalenza) superiore a 3.000 euro
− Non avere un patrimonio immobiliare, eccetto casa di abitazione, superiore a 20.000 euro
− Non avere un patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) superiore a 10.000 euro (8000€ in caso di coppia e 6.000 euro in caso di persona singola)
− Nessun componente del nucleo familiare deve percepire un ammortizzatore sociale di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria o prestazioni di assicurazione per l’impiego (Naspi)
− Nessun componente deve possedere auto o moto veicoli immatricolati nei 24 mesi precedenti (esclusi quelli agevolati fiscalmente per persone con disabilità)
− Nessun componente deve possedere navi o imbarcazioni da diporto
Come e dove richiedere il REI?
Dal 01 dicembre 2017 la domanda va presentata dal soggetto o appartenente al suo nucleo familiare presso gli appositi punti identificati dai Comuni o ambiti territoriali. Il Comune accoglie la domanda e, verificati i requisiti di residenza e cittadinanza, entro 10 giorni lavorativi invia la stessa all’Inps. Il versamento del beneficio economico è vincolato alla sottoscrizione del progetto personalizzato e decorre dal mese successivo alla richiesta.
Diamo un occhiata più approfondita alle due misure principali del REI: beneficio economico e progetto personalizzato di attivazione ed inclusione sociale e lavorativa.
Il beneficio economico verrà determinato da calcoli appositi che tengono conto dell’ISEE e di altre spese relative al nucleo familiare; non potrà essere superiore all’assegno sociale (valore annuo 5.824 €, valore mensile 485€); sarà concesso per un periodo massimo di 18 mesi e non potrà rinnovarsi prima di 6 mesi. In caso di rinnovo la durata sarà solo di 12 mesi.
Nell’attesa del Reddito di inclusione, il Governo ha completamente ridisegnato il SIA (sostegno per l’inclusione attiva), rendendolo una misura “ponte” fino all’introduzione definitiva del nuovo strumento.
La differenza tra SIA e REI sta proprio nel beneficio economico:
− beneficio economico SIA da 80€ a 400€ mensili per beneficiario;
− beneficio economico REI da 190€ a 485€ mensili per beneficiario.
Il progetto di inclusione personalizzato sarà redatto dai Comuni sulla base dell’identificazione dei bisogni del nucleo familiare. L’analisi preliminare viene svolta entro un mese dalla presentazione della domanda di accesso al REI. Se in fase di analisi preliminare emerge che la condizione di povertà dipende esclusivamente da mancanza di lavoro, il Progetto personalizzato è sostituito dal Patto di servizio o dal programma di ricerca intensiva di occupazione previsti dal decreto Politiche del Jobs Act.
La bozza di legge di bilancio ora in discussione in Parlamento stabilisce che da luglio 2018 il REI diventerà una misura universale aperta a tutte le famiglie in grave povertà, non solo alle categorie già individuate.
Considerando che al fondo contro la povertà sono destinati circa 2 miliardi per il 2018, 2.5 miliardi per il 2019 e 2.7 miliardi per il 2020, il beneficio economico legato al REI registrerà un corrispondente aumento del 10% passando dai 485€ mensili a 534€.