L’ Associazione Cultura, Legalità e Progresso di Civitanova Marche si scaglia contro l’aumento delle bollette dell’acqua annunciato dal Sindaco Massimo Mobili prima dell’inizio dei festeggiamenti per la fine dell’anno. Un modo originale e per niente gradito di cominciare il nuovo anno per i cittadini civitanovesi. L’Associazione spiega come da tempo i movimenti cittadini si sono resi conto del pericolo di privatizzazione di un bene come l’acqua, che dovrebbe rimanere pubblico e non soggetto alle mere leggi di mercato. La raccolta firme in previsione del referendum dei Forum dell’acqua ha portato a raccoglierne oltre un milione e cinquecentomila, a fronte delle 500 necessarie . Segno che il tema è sentito e avvertito dalla popolazione nazionale, che non vuole un ulteriore affronto su un bene di primissima necessità. Secondo l’Associazione C.L.P. si annuncia l’aumento delle bollette per giustificare la necessità di investimenti, ma in realtà si vuole convincere il cittadino che c’è la necessità di privatizzare per assicurare gli investimenti che servono e stabilizzare così i costi delle bollette. Una gestione privata dunque che calmerebbe il costo delle stesse a fronte di una gestione pubblica costretta ad aumentarle per rientrare nel bilancio annuale. Ma l’Associazione ribadisce come gli esperimenti in merito ( nello specifico Latina e Parigi ), non hanno prodotto il sospirato miglioramento del servizio e addirittura hanno portato alla triplicazione delle tariffe inducendo le Amministrazioni a tornare sui propri passi. Secondo la C.L.P. i cittadini sarebbero disposti a pagare di più la bolletta se fosse migliorato il servizio offerto e se ci fosse all’interno della gestione il controllo diretto della cittadinanza , ma non è stato così finora o, almeno, lo è stato solo in parte. Per questo si chiede alla Regione Marche di non prendere iniziative prima del referendum del Forum sull’acqua tra l’altro sostenuto dal missionario padre Alex Zanotelli e all’Amministrazione comunale una trasparente revisione/monitoraggio dell’esistente con un bilancio pubblico. Infine al Consiglio Comunale che si faccia portavoce della riforma dello statuto e del regolamento per assicurare ai cittadini le loro istanze.
Di Emanuele Trementozzi