A CIVITANOVA, IL MOLO…UN DIARIO D’AMORE

a2Forse fanno compagnia ai nostri marinai che entrano ed escono dal porto, forse fanno nascere qualche discussione a chi passeggia amenamente respirando aria salmastra e disapprova, forse fanno nascere un sospiro a chi ripensa a tempi lontani quando a quei ripetuti “sempre” o “mai” credeva ciecamente o forse distraggono dall’incuria del luogo. Il muraglione che protegge il nostro porto è diventato diario personale, bacheca pubblica di dichiarazioni d’amore, un foglio aperto al cielo su cui scrivere e gridare al mondo i propri sentimenti, con quello spirito di condivisione a cui i social network ormai ci hanno abituato. Bisogna precisare però che i giovani innamorati civitanovesi, oltre a non fare particolari errori di grammatica che tanta ilarità hanno scatenato nel web, tendono all’originalità risparmiandoci il classico “io e te tre metri sopra il cielo” che sembra invece invadere altre città, forse a Civitanova hanno intuito che quell’altezza già sono in troppi! Ma Moccia non viene trascurato e di lui riportano un altro dei suoi libri “Ho voglia di te”.
Per la citazione letteraria si rivolgono comunque a un classico assoluto “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupery e in rosso a terra leggiamo “L’essenziale è invisibile agli occhi”.
La fonte di ispirazione più frequentata è quella musicale, si cita “Eppure mi hai cambiato la vita” di Fabrizio Moro, “Perché niente al mondo mi ha mai dato tanto da emozionarmi come quando siamo noi, niente altro che noi” degli 883, “Io senza te uno scettro senza re” dal pezzo Capelli di Niccolò Fabi che però temiamo si riferisca alla sua folta chioma, e un’altra dal sapore quasi persecutorio “Anche se tu non vorrai io ci sarò” di Gianluca Capozzi, ci perdoni non ne abbiamo subito colto la notorietà.
Sono frequenti le date e in questo il muro si fa calendario “Inizio di una favola” o “2 mesi con te” e ricorre il linguaggio sintetico proprio degli sms “TVTB” “6 speciale” “6 unico”, o vezzeggiativi come “Cucciola” o “Gnappetta”. Qualcuno affronta la questione con più ironia e scrive “Si ti amo! Problemi?”, un altro a un lunghissimo elenco di “Ti amo” scrive accanto “Io no!”. Altri sono decisamente più lirici “Sei l’unico sogno che non chiede di dormire per essere vissuto” o “Cercavo qualcosa di piccolo nell’infinito invece ho trovato l’infinito in un piccolo mondo”. Lo spirito pratico partenopeo fa tappa anche a Civitanova e si fa struggente con “Aggia smaltì l’amore”. E sembra anche che il sentimento amoroso possa combinarsi ed essere da stimolo a qualche prova matematica, sempre invisa dai più, se si legge a caratteri cubitali “Io e tu 50 e 50 = 100”. Ma condividiamo che comunque vada l’amore sia benefico e quindi si, è vero “Meglio persi che depressi” e su questa convinzione si può anche accettare il classico dei classici “W la fica” o in alternativa “W la topa”. Ma sono gli avverbi di tempo che ricorrono e che si declinano soltanto nella loro definizione estrema “Non ti lascerò mai”, “Comunque vada sarai sempre nel mio cuore”, “Tu non sai che ti amerò per sempre”, “Ieri oggi per sempre noi”, “Sarà sempre come la prima volta”…
Vorremmo osare e dire anche sottovoce che non sarà così, ma poi si legge “Noi teniamo il tempo” e allora si tace. Forse a qualcuno il dubbio è comunque sorto se si domanda “Torneremo ancora qui davanti?”. A chi vorrà tornare ci permettiamo di suggerire un verso sublime di una poetessa dal nome impronunciabile, Szymborska, che sicuramente lo aiuterà a svelare con più facilità il suo sentire “Ascolta come mi batte forte il tuo cuore”. Che bello sarebbe leggerlo un giorno di questi sul molo di Civitanova!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *