A MARTEDÌ DELL’ARTE CON ARISTOTELE PER UNA VITA DI GIUSTIZIA

Il quarto incontro con il prof. Roberto Mancini nel riuscito programma culturale dei Martedì dell’Arte, è stato dedicato a “Aristotele e la giustizia” ed è stato per le tante persone presenti al cineteatro Cecchetti, in larga parte femminili, una lieta occasione per ascoltare il pensiero di uno dei grandi della storica Magna Grecia, appunto Aristotele (383/84-322 a.C.) che insieme a Platone, suo maestro, e a Socrate, è considerato uno dei padri del pensiero filosofico occidentale.
Il prof. Mancini ha quindi illustrato, con la sapienza che lo contraddistingue, la visione della vita di Aristotele in base al suo immenso sapere e soprattutto “sulla base delle fonti preziose dei filosofi che lo avevamo preceduto”. Temi importanti impossibile da sintetizzare, come quelli sulla “funzione divina della realtà”, “la filosofia,scienza delle origini della vita”, “il volto profondo delle persone che è l’anima” e l’armonia in tutte le situazioni che l’uomo, “culmine del mondo vivente”, deve sempre ricercare, compresa “la politica che è l’arte dell’anima”.
Particolari approfondimenti del prof. Mancini sull’idea di Aristotele sulla giustizia da considerare ”un correttivo non solo formale”. Concetti che non si sono perduti nel trascorrere dei secoli, tanto che anche nella nostra Costituzione, art.3, è detto che: “Tutti i cittadini – ha letto Mancini – hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Messaggi di profondo sapere e che spesso ignoriamo e che anche Papa Francesco ha avuto modo di sostenere quando disse che noi siamo “Custodi e non padroni della Terra”, concetto chiave e fondamentale per sconfiggere la fame nel mondo e l’iniquità.
In definitiva, un incontro piacevole per comprendere il sapere che Aristotele ci consegnò tanti secoli fa e che riguardano: il bene, l’anima, l’etica e l’educazione, e per questo il ringraziamento finale che il prof. Mancini ha rivolto a Anna Donati, ideatrice e conduttrice della rassegna, giunta alla sedicesima edizione, ha suscitato una festosa condivisione dell’attento pubblico presente.

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