Con il relatore della “lezione” di ieri de” I Martedì dell’Arte”, il prof. Alessandro Delpriori, dell’Università di Camerino, già presente negli anni precedenti nella riuscitissima manifestazione culturale civitanovese, portata avanti con impegno dalle associazioni “Teatri di Civitanova” e “Arte”, è stato possibile entrare con rispetto e attenzione a quel suggestivo periodo del tardo-antico e in particolare su “I mosaici di Ravenna e il rapporto di Bisanzio”, una novità piacevole e un po’ per tutti ignorata.
Periodi lontani come la presenza nella storia di Roma dell’imperatore Costantino, siamo nel 300 d.C., la caduta dell’Impero romano d’Occidente fissata formalmente dagli storici nel 476 d.C., anno in cui Odoacre depose l’ultimo imperatore romano d’Occidente, Romolo Augusto.
Suggestive immagini come l’Arco di Costantino realizzato a Roma e cenni storici come quello riferentesi al 402, quando l’imperatore Onorio, figlio di Teodosio I, si trasferì con la propria corte a Ravenna, che divenne nuova capitale e sede della prefettura del pretorio d’Italia.
Eloquente immagine della moneta dell’età costantiniana, con il volto dell’imperatore, da un lato, e un una biga (carro) con un uomo sopra che tende la mano in alto, verso la mano di una persona che rappresenta Dio, il piatto d’argento di Teodosio, imperatore romano dal 317 al 395, di solito inviato ai governatori delle province per celebrare ricorrenze o assunzioni al trono, la stupenda immagine di Arianna, capolavoro della scultura etrusca che si riferisce a un personaggio della mitologia greca, principessa di Creta e sposa del dio Dioniso, custodita nel Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
Il prof. Delpriori si è anche soffermato sulla cultura della luce dell’umanità di quell’epoca che escludeva pertanto nelle immagini degli interni delle costruzioni religiose l’ombra, che apparteneva all’uomo della terra a differenza della luce che è Dio. A proposito di religiosità, nei primi secoli del cristianesimo non si hanno rappresentazioni dirette di Gesù e di santi, ma piuttosto simboli, o al massimo la croce. Le grandi opere di pittura avverranno secoli dopo, come sicuramente vedremo in una delle prossime lectio del prof. Delpriori.
Nella foto, la presidente dell’associazione “Arte”, Anna Donati, e il prof. Delpriori.