Un pescatore tunisino residente in Italia ha patteggiato due anni di reclusione, con pena sospesa, per aver aggredito e minacciato di morte la moglie. La notte del 25 luglio, in stato di ebbrezza, l’uomo ha colpito la donna con un mestolo e il manico di un martello, poi l’ha inseguita con un coltello, minacciandola di tagliarle la gola. La donna è riuscita a fuggire chiudendosi in una stanza e calandosi dalla finestra per evitare ulteriori violenze. La polizia l’ha trovata poco dopo sotto shock.
L’uomo era stato inizialmente accusato di tentato omicidio, ma il reato è stato derubricato a lesioni aggravate in seguito alle indagini difensive. I maltrattamenti, secondo la testimonianza della donna, andavano avanti da anni. La sentenza, emessa ieri, prevede per il tunisino un percorso obbligatorio di recupero per uomini maltrattanti.