Una suntuosa relazione su “Il Senso della vita. Ragioni e prospettive per una conversione di civiltà” da parte del prof. Roberto Mancini, indubbiamente un validissimo filosofo, ha suscitato un attento ascolto da parte dei tanti partecipanti all’incontro sul Martedì dell’Arte di ieri, nonostante il perseverare di una pioggia ostile. Ebbene, non è possibile fare una sintesi di quanto il relatore ha esposto, se non qualche accenno di quanto ha riferito sul fatto che, in un rapporto di accettazione “la vita – ha detto – è un dono”, in merito alla quale ha approfondito gli aspetti “del senso, il valore, lo scopo” per accogliere i quali “occorre la coscienza sociale”.
Da parte del prof. Mancini, per il quale “non bisogna andare oltre la volontà del male”, ampi riferimenti su autori di testi importanti, come quello di Vittorino Andreoli, attenti accenni nel considerare che “la verità è come la luce, – ha detto – che nella vita è fondamentale e che bisogna saper ricevere”. Stupende, secondo noi, le citazioni che “l’amore è adesione”, che la verità bisogna saper ricevere e che la competizione è da rifiutare, e nelle ultime affermazioni del relatore, e che confusamente riportiamo, nelle quali ha fatto cenno al fatto che “la vita si rinnova- ha citato – guai a bloccarla” e il valore della comunità da rispettare ad ogni livello di vita e di nazionalità.