In questa occasione, il prof. Mauro Perugini ha inserito nella sua lectio dei Martedì dell’Arte, nel gremitissimo cineteatro Cecchetti, un’ampia illustrazione storico-artistica di un mondo tra il mito e la fiaba, descritto da immagini di leggiadre Cortigiane, premettendo che sono state sempre esistite sin dall’antichità, periodo romanico in primo luogo, all’oggi.
Un insieme di nomi, di dipinti in termini pittorici, a volte un po’ audaci, difficile di mettere insieme, di quelle che sono state, e forse lo sono ancora “angeli e demoni”, sin dai tempi antichi e che praticamente saranno ricordate per sempre come Giunone, divinità del matrimonio, Pallade, dea della sapienza, Venere, dea della bellezza e dell’amore.
Nel novero delle cortigiane, in base alla leggenda, uno spazio ben preciso va dedicato, da quanto ha fatto cenno il prof. Perugini, alla semidivina Acca Larenzia, ereditata dagli Etruschi, come protettrice del popolo romano umile, che accolse e allattò i gemelli Romolo e Remo, come aveva fatto inizialmente una lupa.
Altro timido nostro riferimento a un personaggio dell’antica Roma, l’imperatrice Valeria Messalina, consorte dell’imperatore Claudio. Ebbne, il tribuno che la uccise, come da lei richiesto, avrebbe detto: “Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma”. Un sorriso per queste parole di semplice ironia.
Infine, proiezioni di immagini stupende di Cortigiane nei dipinti di Pinturicchio, Raffaello e altri di donne famose, nelle quali emerge la bellezza e la dolcezza di quello che è l’infinità dell’amore.
Un cenno finale alla rassegna allestita nel foyer del Cecchetti della pittrice milanese Maria Rosa Cataldi, di validi contenuti artistici, visitabile nei giorni e negli orari di apertura del cinema.
Nell’immagine, una parte della scultura di Acca Larenzia di Jacopo della Quercia (1374-1438) per la fonte Gaia di Siena.
AI MARTEDÍ DELL’ARTE CON LA BELLEZZA DELLE CORTIGIANE
