AL MARTEDÍ DELL’ARTE IL REALISMO ESISTENZIALE DI GABER E LUPORINI

È stata piacevole e nel contempo difficile la lectio che il prof. Roberto Crespi ha presentato nella serata dedicata ai Martedì dell’Arte a: “Da Gaber a Luporini. La Milano del signor G.”, in quanto, oltre a tanti ricordi del cantante Gaber, pseudonimo di Giorgio Gasberscik (1939-2003), ha inserito momenti di interesse di Sandro Luporini, nato nel 1939, pittore, paroliere e scrittore italiano, appartenente al movimento della Metacosa, entrambi appartenenti perciò al xx secolo.
Di Gaber tanti ricordi fra i quali quelli della primavera del 1959 quando partecipa, con tutti i nuovi artisti del momento, tra cui Mina, Celentano e Little Tony, a una serata rock al Palazzo del Ghiaccio di Milano. Nello stesso anno forma con Enzo Jannacci un duo, “I Due Corsari”, ma un altro successo l’ottiene nel 1960 con il lento “Non arrossire”, (Non arrossire quando ti guardo ma ferma il tuo cuore che trema per me. Non aver paura di darmi un bacio ma stammi vicino …), con il quale partecipa alla Sei giorni della canzone; nello stesso anno incide la sua canzone più conosciuta tra quelle del primo periodo, “La ballata del Cerutti”, con il testo scritto in collaborazione con lo scrittore Umberto Simonetta.
Ricordi difficili da sintetizzare di Sandro Luporini, di tanti personaggi della canzone e dello spettacolo di quel periodo, delle strade, i luoghi suggestivi di Milano, che i tanti presenti nella Sala Consiliare, luogo che ha sostituito il Cineteatro Cecchetti, dove dal prossimo incontro dell’11 marzo prossimo si ritornerà, hanno seguito con un attento piacere.
Non c’è stata musica, ma solo immagini proiettate nei due schermi presenti nella sala: ma nella mente dei presenti più anziani, quasi si risente che (Il suo nome era Cerutti Gino,ma lo chiamavan drago, gli amici al bar del Giambellino, dicevan che era un mago…).
Ancora un dolce ricordo di sorrisi.

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