La struttura del porto, simpaticamente chiamata “Medusa” che si trova a fianco del Club Vela, una delle prime dell’antico scalo marittimo della città, che, si dice, risalga al XII secolo, ha ancora una volta ospitato un incontro sulle meraviglie del mare, e questa volta su iniziativa del Centro Studi Civitanovesi, dell’Archeoclub d’Italia, della sede locale, e altre associazioni culturali, ha approfondito gli aspetti del “Mare Adriatico e civiltà italiche preromane”.
A illustrare un così vasto argomento dell’antica umanità, è stato chiamato il dr. Nazzareno Graziosi, addirittura un veterinario, nato a Loro Piceno e che ora abita a Montegiorgio, fra i più stimati studiosi italiani dell’antichità, che ha ampiamente illustrato quelle che sono state le popolazioni nella penisola italiana durante l’età del ferro e prima dell’ascesa di Roma.
Ampia presentazione dell’incontro da parte del prof. Alvise Manni che si è soffermato sull’insigne collegiata da San Paolo Apostolo di Civitnova Alta.
Un profondo accenno a popolazioni antiche quali quella dei Piceni, gli studiosi di quelle epoche, fra i quali Annibal Caro, il noto traduttore dell’Eneide, e con l’ausilio di immagini sono state illustrate le caratteristiche dell’Adriatico, che, proprio, per via della sua scarsa profondità, rispetto allo Jonio e Mediterraneo, ha favorito una serie di contatti con la Grecia. “Un mare – come è stato detto – che non divide, ma unisce”.
L’accoglienza al “Medusa” è stata sicuramente festosa dal presidente Giorgio Paolucci, simpaticamente chiamato “Scantò”, a tutti gli altri soci velisti presenti e gustosa sorpresa quella di una bella fetta di cocomero messa a disposizione dei partecipanti. Un “fresco” omaggio in un pomeriggio piuttosto caldo.