“Solo in occasione dell’ apertura si è registrato un episodio spiacevole a causa di un gruppo di stranieri, ma non mi risulta che i danni siano della portata di cui si parla nell’ esposto. C’è stata solo un’insegna di un negozio danneggiata ed ho provveduto personalmente a rimborsare il titolare.
Daniele Maria Angelini, patron del Donoma, risponde così alle proteste di chi addossa al locale tutti i disagi causati da quella che viene definita “una Movida molesta”.
Angelini parla anche di
“strumentalizzazione” da parte di qualcuno che però sul piatto della bilancia non mette i benefici che la movida porta alla città e spiega poi come all’interno del Donoma non si registri nessuna anomalia, i giovani si divertono, cantano e ballano. “E’ solo all’uscita – dice – che può verificarsi qualche disagio, ma non della portata descritta nella petizione (188 le firme raccolte ndr).
“Se vogliamo una città dormitorio, come lo era in passato – conclude Angelini-, lo si dica apertamente, ma non è questo che chiedono le famiglie che chiedono addirittura l’apertura anche nei pomeriggi del weekend, a prezzo politico, per accogliere i giovani che d’inverno spesso non hanno dove andare”.
Esatto